La reattività umana è insita nella nostra natura, una sorta di difesa istintiva e spontanea nei confronti di chi ci aggredisce. Ma questo è un comportamento non razionale e non riflessivo, perché se lo fosse non si realizzerebbe.
Invece, dovremmo resistere alle provocazioni che ci arrivano dall’esterno, filtrarle, valutarle e dopo pensare al modo di reagire.
Comprendiamo che questo processo non è comune e neanche facile da adottare perché spesso ci comportiamo come se non possedessimo la ragione, come se non possedessimo l’intelletto. Per fortuna il Creatore ce lo ha fornito, ma noi siamo così piccoli che non lo usiamo adeguatamente e ci lasciamo guidare dalla pancia piuttosto che dalla saggezza.
Certo, se l’aggressore passa alle vie di fatto, non c’è comportamento né argomento che possa contrastarlo: o si è esperti di arti marziali, o si fugge, o si chiede aiuto o si subiscono le conseguenze di un delinquente.
Anche una persona normale, incensurata, che usa le mani o i piedi nei confronti di altra persona, ha un comportamento delinquenziale. Non basta la giustificazione che, per qualunque motivo, abbia perso il lume della ragione. O si è persone o si è bestie.
Contro un cane che ringhia puoi cercare una via d’uscita; contro un cane che ti vuole mordere bisogna reagire in modo fisico, cioè piantandogli una pedata ben assestata sul naso che è il suo punto debole. è inutile fuggire perché il cane è più veloce.
Ma tornando alle persone, contro quelle che aggrediscono solo verbalmente vi è un rimedio semplice e facile: rispondere con un sorriso. Il sorriso è disarmante e mette k.o. qualunque interlocutore aggressivo: lo smonta, lo sorprende, lo mette in condizione di non proseguire.
Io ho provato più volte a comportarmi come descritto e quasi sempre sono riuscito a trasformare una probabile rissa verbale in un simpatico “andiamo a prendere un caffè”.
Esempi di malvagità ve ne sono a migliaia, riportati in altrettanti libri nei secoli dei secoli. è proprio studiando la malvagità che bisogna pensare ai rimedi per contrastarla e possibilmente per vincerla. Questo non è facile, sia chiaro, ma è così che dovrebbe comportarsi quella parte di #Cittadiniperbene (grande maggioranza) che non vuole confondersi con i cittadini per male.
Quando si arriva all’età della ragione bisogna decidere se essere grano o lòglio. Evitare la miscellanea e la confusione. Far sapere ai terzi se si sta di qua o di là, nella linea di demarcazione che esiste tra il bene e il male. Non con comportamenti formali ma sostanziali, per cui le parole contano poco, mentre contano fatti e comportamenti.
Un sorriso, dunque, smonta qualunque aggressore verbale, perché non se lo aspetta. Ma per sorridere di fronte a un energumeno bisogna avere dentro di sé una forza mentale ed una calma che derivano da un lungo e costante addestramento, necessario per affrontare le avversità della vita.
Non è normale che le cose vadano bene, perché ci sono le vacche grasse e le vacche magre, periodi in cui si gode un’ottima salute ed altri in cui si è colpiti da una malattia più o meno grave.
Sapere che la vita è fatta di cose buone e cose cattive dà forza nel godere delle prime e nell’affrontare adeguatamente le seconde.
Insomma, come si usa dire, stare in campana. Piedi a terra, sognare con gli occhi aperti, per guardare al di là dell’orizzonte, immaginando cosa vi possa essere. Concretezza, stabilità, decisione, sapendo che ci sono in noi la forza e la volontà per affrontare quello che ci viene incontro.
Ma anche realismo, senso di responsabilità e grande rispetto per il prossimo.
