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Trapani – Per l’Iacp solo commissariamenti la programmazione è impossibile

Vincenza Grimaudo

Trapani – Per l’Iacp solo commissariamenti la programmazione è impossibile

giovedì 31 Dicembre 2009

Si lavora in un regime di ordinaria amministrazione, senza grandi manutenzioni indispensabili. Una situazione che si trascina già da cinque anni e con pessimi risultati

TRAPANI – L’Istituto autonomo case popolari della provincia sembra davvero essere senza pace. Soprattutto in ordine a una totale assenza di “continuità” amministrativa. Dal 2005 vive una situazione di complessiva difficoltà per via dei continui cambi al vertice: in pratica, negli ultimi 5 anni ha quasi sempre vissuto in un regime di commissariamento, riconfermato proprio in questi giorni con la nomina di Gaspare Noto al quale è stato affidato dall’assessorato ai Lavori pubblici della Regione un incarico che scadrà però già tra qualche settimana
Noto, in pratica, subentra a un altro commissario, Maurizio De Luca, funzionario del Genio civile, il quale per circa un anno ha svolto l’incarico di commissario all’Istituto. Guardando soltanto all’ultimo periodo, se si eccettua una parentesi di un annetto di un’amministrazione regolarmente in carica, per il resto ci sono solo stati commissariamenti su commissariamenti. Il che significa lavorare costantemente in un regime di ordinaria amministrazione, cioè senza grandi programmazioni di opere e di manutenzioni straordinarie, come invece necessiterebbe l’edilizia popolare di tutta la provincia trapanese.
Intanto, il neo commissario ad acta ha avuto un incontro con la dirigenza dell’Iacp e i funzionari, al fine già di definire l’assolvimento di tutta una serie di prossimi impegni che lo vedranno rappresentare l’Istituto. Lo stesso commissario Noto ammette che i suoi interventi potranno essere molto circoscritti: “Pur nella limitatezza dei compiti – ha detto – che rientrano nella sfera del commissariamento ritengo di potere da subito assumere le indispensabili iniziative per interloquire in maniera positiva con l’utenza, con gli assegnatari e con le amministrazioni locali e regionali, rapporti che reputo indispensabili per la vita dell’ente. Aggiungo che l’attuale fase che a livello regionale si sta vivendo con l’articolarsi di una serie di programmazioni destinate a cambiare anche il modo dell’ente pubblico di proporsi e agire nei contesti sociali, vedrà protagonista l’Iacp di Trapani che con il proprio bagaglio di esperienza è ritenuto tra i migliori e più virtuosi enti della Sicilia”.
Si tratta di impegni che restano ancora sul vago anche perché ci sarà da verificare la disponibilità finanziaria dell’Ente, cosa da non sottovalutare.
 


Il paradosso. Pochi alloggi ma troppe richieste
 
TRAPANI – Tra i problemi più impellenti figura senza dubbio il numero troppo esiguo di case popolari, soprattutto a Trapani, rispetto alle esigenze del territorio. Le graduatorie al Comune sono bloccate da tempo, l’iter è praticamente congelato perché non esistono nuovi progetti di residenza popolare. Motivo per cui gli assegnatari sono gli stessi da sempre. Per di più esistono anche problemi legati alla manutenzione degli immobili esistenti. Lo stesso Iacp, non molto tempo fa al fronte delle proteste degli aventi diritto alle case, ha ammesso che non ci sono fondi per potere ottemperare a tutte le richieste. Praticamente un’assenza di liquidità che a sua volta è dovuta alla morosità di numerosi proprietari di immobili che non pagano l’affitto addirittura da anni. Ma a loro volta gli abitanti degli alloggi dicono di avere sempre pagato in passato senza però avere ricevuto gli adeguati servizi. Insomma un cane che si morde la coda.

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