Alessandro Di Graziano: "Una Metro che cresce insieme ai catanesi" - QdS

Alessandro Di Graziano: “Una Metro che cresce insieme ai catanesi”

Rossella Fallico

Alessandro Di Graziano: “Una Metro che cresce insieme ai catanesi”

sabato 27 Gennaio 2018

Forum con Alessandro Di Graziano, direttore generale Ferrovia Circumetnea

Sono trascorsi quattro anni dalla sua nomina. Può tracciare un bilancio dell’attività svolta in questo periodo?
“Sono stati anni di intenso lavoro. Tutta la Circumetnea è passata da 3 milioni a 6 milioni di passeggeri. Rispetto all’anno precedente, il 2016, la Metropolitana invece è passata da 600 mila a 3 milioni e mezzo di viaggiatori. Quindi in un anno si è registrata una crescita di quasi 3 milioni. Conseguentemente, anche i ricavi sono aumentati: solo in metropolitana si è passati da 200 mila euro a 1 milione e 300mila euro. C’è davvero tanto entusiasmo da parte dei cittadini nei confronti della Metropolitana, poiché questa viene vista come tutto ciò a cui vorremmo ambire come città. Quando viaggiamo, fuori dalla Sicilia, per esempio, ci sentiamo molto più liberi di poterci spostare. Ecco, oggi a Catania la Metro inizia a dare ai cittadini la sensazione e l’idea degli spostamenti possibili”.
 
 
La Metropolitana piace sempre più ai catanesi, pensi che è sempre tra gli argomenti più letti nel nostro sito web. Eppure c’è una parte di cittadini – disabili, genitori con passeggini, anziani – che sono “tagliati fuori” a causa degli ascensori non funzionanti in alcune fermate. Quando verranno ripristinati in toto?
“È vero. Ci sono, in varie fermate della Metro, problemi agli ascensori e alle scale mobili. Sono arrivato a ricoprire questo ruolo quattro anni fa e da cittadino notavo che nelle stazioni vecchie ascensori e scale mobili non funzionavano. Si sono reperiti i fondi, si è fatto un progetto ed è stata bandita la gara d’appalto. Individuato il problema, presumibilmente a metà del 2018 verranno introdotti nuovi ascensori nelle vecchie tratte, poiché nelle nuove stazioni sono funzionanti”.
 
Si è registrato quindi un boom di ricavi e di utenti…
“Sì, senz’altro. Il successo più grande è stato sicuramente quello di rendere la Metro, presente solo in una piccolissima tratta, molto più utilizzata. Adesso il collegamento rapido con il centro storico, grazie alla presenza della fermata Stesicoro, permette ai cittadini di muoversi molto più rapidamente senza dover affrontare il problema del parcheggio dell’auto. Più servizi e anche più lavoro: in quattro anni abbiamo assunto cento persone e adesso stiamo chiedendo l’ampliamento dell’organico di un’altra quarantina di unità. La Metro si avvicina ai quartieri più distanti. Entro agosto-settembre 2018 verranno aperte altre due fermate, Fontana e Monte Po, di fondamentale importanza. Ora è Iimportante che la Metropolitana sia inglobata dalla città. Passo successivo sarà quello di aprire la tratta Monte Po-Misterbianco, per la quale proprio qualche giorno fa abbiamo fatto il bando. Abbiamo già 115 milioni di euro di finanziamenti e stiamo andando avanti con la progettazione fino a Piano Tavola, stazione di Belpasso”.
 
In una nostra intervista, pubblicata il 12 gennaio, il commissario Di Giambattista ha detto che per la tratta Stesicoro-Aeroporto mancano circa 400 milioni di euro, ma che arriveranno dall’Unione europea. Che tempi ci sono per lo sblocco dei fondi e per aprire i primi cantieri?
“Per la città il tratto Stesicoro-Aeroporto è sicuramente il più significativo. Sono in corso le predisposizioni da Stesicoro a Palestro, e abbiamo il finanziamento di 400 milioni di euro. Stiamo aspettando l’ok definitivo dalla Comunità europea. Entro l’anno faremo il bando affidando i lavori a un’unica impresa. Si può considerare il 2023 come data di fine lavori”.
 
Con lo sviluppo della Metro verso i Paesi etnei, quale sarà il futuro della “littorina”?
“Ci sarà un collegamento fino ad Adrano con la Metropolitana, poi utilizzeremo i nuovi treni Vulcano: saranno in totale otto e faranno la spola tra i paesi etnei e la Metropolitana. Per quanto riguarda i treni della Metropolitana, di cui alcuni sono vecchi, abbiamo ottenuto 100 milioni per comprarne di nuovi. Si deve realizzare il bando, ma abbiamo firmato già la convenzione; orientativamente arriveranno nel 2019”.
 
 
Alla fine di tutto il progetto Metropolitana, quante saranno le fermate?
“In totale saranno 24 le stazioni da Misterbianco all’aeroporto, a cui se ne aggiungeranno 15 per arrivare ad Adrano”.
 
Guardando avanti, quanti passeggeri in totale si raggiungeranno?
“Ben 38 milioni di passeggeri. Tante macchine in meno, che cambieranno il nostro modo di vivere e la qualità della vita”.
 
Riaprirete la fermata del Porto, molto apprezzata dagli studenti universitari?
“Si, verrà riaperta entro il 2018, abbiamo in corso la gara per la modifica dello scambio”.
 
Quali sono le prospettive future?
“A mio avviso si dovrebbe lavorare sull’integrazione fisica delle linee, sull’integrazione tariffaria, e infine, cosa fondamentale, occorrerebbe istituire una governance decisionale unica. Occorre una gestione e un coordinamento unitario dell’attività di Trenitalia, Amt, Ast ecc… Solo così sarà possibile avere un controllo e assicurare servizi all’altezza delle esigenze del cittadino”.
 

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