Il Cipe ha approvato il secondo Addendum al Piano operativo infrastrutturale del ministero Infrastrutture e Trasporti. Altri 180 milioni di euro per le strade e 10 milioni per il rinnovo del materiale rotabile isolano
PALERMO – Risolvere l’emergenza idrica e superare le criticità viarie con una pioggia di milioni per dighe, strade e ferrovie. Si può riassumere in questo modo il capitolo siciliano relativo all’approvazione, da parte del Cipe, del secondo Addendum al Piano Operativo Infrastrutture del ministero Infrastrutture e Trasporti, che si lega alla programmazione 2014-2020 del Fondo Sviluppo e Coesione e che prevede stanziamenti per 934,4 milioni in tutta Italia.
Queste risorse si aggiungono a quelle del Piano operativo Infrastrutture del dicembre 2016, 11,5 miliardi di euro, e al precedente addendum del 2017, con 5,4 miliardi di euro. Finanziamenti che daranno sostanza e continuità alla strategia nazionale in materia di infrastrutture delineata nel Piano Operativo del Mit, che si collega al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020 nell’ottica di “promuovere sistemi di trasporto sostenibili” ed “eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete”.
La distribuzione per macroarea delinea una preponderanza ben delineata per il Mezzogiorno, che avrà risorse per 711,8 milioni, mentre al Centro Nord il contributo sarà pari a 225,5 milioni di euro. Il quadro siciliano prevede circa 180 milioni di euro per le strade, tra cui 70 milioni per la SS 189, Itinerario Agrigento-Palermo, in particolare per l’ammodernamento della SS 189 ‘Della Valle dei Platani’, la tratta che si trova in Provincia di Agrigento. Altri 34 milioni di euro sono destinati alla SS 117, Itinerario Nord-Sud, Santo Stefano di Camastra-Gela, con l’ammodernamento della tratta A19 svincolo Mulinello-Innesto SS 117 bis. Il capitolo ferrovie stabilisce uno stanziamento da 10 milioni di euro per il rinnovo del materiale rotabile.
Capitolo a parte per il settore delle dighe, uno degli snodi cruciali del sistema isolano di approvvigionamento idrico. Complessivamente ci sono 66 milioni di euro a disposizione che rispondono alle richieste avanzate dalla Regione nell’ambito di un piano strategico di potenziamento delle infrastrutture. L’intervento più sostanzioso, da circa 60 milioni di euro, andrà alla Diga Pietrarossa, nell’ambito del Fondo per lo sviluppo e la coesione, che ha visto il via libera della copertura finanziaria per il completamento di una delle più note incompiute siciliane del settore idrico. Risorse disponibili anche per interventi antisismici con studi di fattibilità già nell’anno in corso e progettazioni entro il 2019. Cantieri da aprire nel 2020.
Il secondo intervento per volume di stanziamento riguarda la diga Piano del Leone (Castronovo, provincia di Palermo), che riceverà 2 milioni. Altri 700mila euro per Fanaco, (Castronovo di Sicilia, provincia di Palermo), mentre 1 milione di euro a testa per Garcia (Contessa Entellina, provincia di Palermo) e Nicoletti (Leonforte, provincia Enna). Somme più modeste per Paceco (nell’omonimo comune in provincia di Trapani), con 350mila euro, e quindi Scansano (Piana degli Albanesi, provincia di Palermo), con 300mila euro, e a chiudere Rubino (Trapani) con 250mila euro, e Ponte Barca (Paternò, provincia Catania), con 175 mila euro.
Soddisfazione da parte di Musumeci che però non vuole fermarsi. “Adesso – ha spiegato – bisogna passare alla fase operativa. Per il completamento della diga Pietrarossa oggi (ieri, ndr) mi incontrerò con l’assessore delle Infrastrutture, Marco Falcone, e il direttore del Consorzio di bonifica, Fabio Bizzini”.