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Mafia, parcheggiatori abusivi e politica a Siracusa

Mafia, parcheggiatori abusivi e politica a Siracusa

Il sindaco Giancarlo Garozzo prospetta clamorosi coinvolgimenti del Consiglio comunale nell’inchiesta che ha portato oggi all’arresto di quattro persone che cercarono di intimidirlo facendogli bruciare l’auto

"Gli arresti effettuati dai carabinieri sono una svolta importante ma credo che l’indagine riserverà altre sorprese specie in relazione ai rapporti tra questi soggetti ed esponenti politici che li hanno spalleggiati, come evidenziano anche le immagini delle riunioni di Consiglio comunale dedicate al contrasto del fenomeno dei parcheggiatori abusivi".
 
Un commento shock quello del sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, il quale prospetta clamorosi coinvolgimenti del Consiglio comunale nell’operazione "Prometeo" che ha portato oggi all’arresto di quattro persone che cercarono di intimidirlo facendogli bruciare l’auto (intestata alla moglie) davanti alla sua abitazione nel novembre dello scorso anno.
 
"Aspettiamo con fiducia – ha detto ancora Garozzo – che l’indagine venga chiusa, così che tutti i tasselli vadano a posto, non ultimi quelli degli esecutori materiali".
 
Gli arrestati, tre uomini e una donna, posteggiatori abusivi accusati di estorsione e danneggiamento aggravati in concorso, sarebbero infatti i mandanti del gesto intimidatorio.
 
Si tratta di Francesco Mollica, 35 anni; Andrea Amato, 36 anni; Salvatore Urso, 58 anni, che sono stati trasferiti in carcere, mentre Lucia Urso, moglie di Mollica e imparentata con esponenti del clan Urso Bottaro, è stata posta ai domiciliari.
 
Garozzo era stato avvicinato, pedinato, e anche minacciato, prima che gli venisse incendiata la macchina e minacce e pedinamenti non avevano risparmiato l’assessore alla Mobilità, Salvatore Piccione, che insieme al primo cittadino conduceva la battaglia contro il fenomeno dei posteggiatori abusivi.
 
Gli investigatori, coordinati dal capitano Vincenzo Alfano, hanno analizzato i tabulati telefonici e grazie alle intercettazioni hanno accertato le responsabilità dei quattro come mandanti dell’intimidazione. Il fascicolo è ancora aperto per individuare gli esecutori materiali.
 
E non soltanto loro a giudicare dalle parole del sindaco Garozzo.
 
Come spiegato dal comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Luigi Grasso, l’intimidazione avvenne nel giorno in cui fu adottato il regolamento di polizia urbana che prevede l’adozione di misure di carattere sanzionatorio e l’allontanamento dai luoghi, ovvero il Daspo urbano, per chi impedisce la libera fruizione delle aree di sosta.
 
Il tenente colonnello Giovanni Palatini ha evidenziato che la pressione avveniva anche sulla pagina social del primo cittadino, sulla quale i parcheggiatori abusivi chiedevano una legittimazione del loro "lavoro".
 
Gli investigatori hanno spiegato che Lucia Urso millantava l’appoggio del clan Urso Bottaro, vista la sua parentela con alcuni esponenti del gruppo criminale.
 
"La nostra lotta all’illegalità, di qualsiasi genere e a qualsiasi livello – ha concluso il sindaco di Siracusa – dimostra ancora una volta che l’Amministrazione non ha fatto sconti di alcun tipo e a nessuno".