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Migranti: schiaffo all’Italia, Aquarius accolta in Spagna

Migranti: schiaffo all’Italia, Aquarius accolta in Spagna

Il premier socialista Sanchez annuncia, "Attraccherà a Valencia" e viene ringraziato dal premier maltese Muscat che attacca: "l’Italia ha infranto le regole internazionali". Salvini, "vorrei tanti di questi schiaffi". Don Ciotti, "Provo nostalgia per l’umanità". La presidente maltese, da Catania, "teorie populiste stimolano odio a sciami". La Commissione Ue aveva parlato di "Imperativo umanitario"

Quello che molti considerano uno schiaffo morale all’Italia della grande tradizione umanitaria si è consumato nelle prime ore del pomeriggio di oggi, quando il premier socialista Pedro Sanchez ha annunciato la volontà della Spagna di accogliere la nave Aquarius, con oltre seicento migranti a bordo e tra questi 123 minori non accompagnati, undici bambini e sette donne incinta.
 
"Attraccherà a Valencia" ha annunciato Sanchez.
 
La nave dovrebbe impiegare quattro giorni per arrivarvi. A Valencia le autorità regionali hanno convocato per domani una riunione preparatoria di una commissione per gestire l’accoglienza con varie amministrazioni (sanità, educazione, uguaglianza, politiche inclusive).
 
Sanchez ha ricevuto i ringraziamenti dal premier maltese Joseph Muscat, il quale è andato subito all’attacco di Salvini: "L’Italia ha infranto le regole internazionali e ha provocato uno stallo" ha scritto in un tweet.
 
"Malta – ha aggiunto – invierà nuovi rifornimenti alla nave. Dovremo sederci e discutere su come evitare che ciò accada di nuovo. Si tratta di una questione europea".
 
Proprio l’Europa, prima della decisione della Spagna, aveva cercato una soluzione. Natasha Bertaud, portavoce della Commissione Ue per la Migrazione, ha detto che l’Ue era decisa a "investire tutto il suo peso diplomatico per trovare una soluzione veloce alla questione".
 
C’erano stati contatti per organizzare una conversazione telefonica tra il commissario Ue alla migrazione Dimitri Avramopoulos e il ministro dell’interno Matteo Salvini, che a quanto pare ha preferito rimandarla a domani.
 
Intanto, mentre la Commissione Ue parla di "Imperativo umanitario", viene analizzato il principio del salvataggio in mare che, secondo l’Onu, "non deve essere messo in dubbio da incidenti come questo".
 
Secondo il diritto internazionale, ha sottolineato Natasha Bertaud, portavoce della Commissione Ue per la Migrazione, "la decisione sul luogo in cui una nave dovrebbe sbarcare spetta al Paese che coordina l’operazione di salvataggio", in questo caso l’Italia. Ma il problema è che la norma "non precisa se deve essere nello stesso Paese".
 
Da Catania, intanto, dove si trovava per ritirare un premio internazionale, la presidente della Repubblica maltese, Marie-Louise Coleiro Preca, ha detto che "Italia e Malta sono due stati confinanti dell’Europa e devono lavorare insieme sui flussi migratori e non fare polemiche tra di loro. Siamo Paesi uniti e continuiamo ad essere uniti. Questo è un impegno non soltanto della politica, ma anche di tutti i cittadini maltesi e italiani".
 
La Presidente maltese ha detto di rifiutare "l’astratto frutto di teorie populiste che stimolano odio a sciami e che vediamo ogni giorno a crescere nelle vite quotidiane delle nostre società". Per questo servono "sentimenti di solidale umanità al sostegno dei diritti universali e delle libertà fondamentali alla base di ogni democrazia".
 
Salvini, dal canto suo,  tira dritto e a chi gli parla di schiaffo morale risponde, "Vorrei averne decine di schiaffi così". Poi esulta: "Sulla vicenda dell’Aquarius il governo è rimasto sempre compatto, alla faccia di chi trovava spaccature tra Lega e Cinquestelle".
 
Le frizioni, i pareri divergenti, devono essere cancellati. Così il sindaco grillino di Livorno Filippo Nogarin che aveva scritto un post su Facebook affermando di essere pronto ad aprire all’Aquarius il porto della sua città "e accogliere il suo carico di 629 vite umane" è costretto a cancellarlo: "Questa è una posizione mia personale come sindaco della città. Nel momento in cui mi sono reso conto che oggettivamente poteva creare dei problemi al governo mi è sembrato corretto rimuovere il post".
 
"Davanti a questi fatti provo tanta nostalgia per l’umanità, stiamo parlando di persone" commenta don Luigi Ciotti di Libera.
 
Secondo Ciotti, non si ci deve limitare "ad assecondare il corso della storia ma assumersi la responsabilità di deviarla quando vediamo che sta prendendo una direzione contraria alla libertà e alla dignità delle persone e alla loro speranza di giustizia. La speranza serve a qualcosa solo se appartiene a tutti".