Ars, 289 Ddl già sotto la polvere - QdS

Ars, 289 Ddl già sotto la polvere

Raffaella Pessina

Ars, 289 Ddl già sotto la polvere

martedì 12 Giugno 2018

Di questi, 11 di iniziativa governativa. Il partito più attivo è il M5s (77), il deputato più fecondo Aricò (29, #Db). Fotografia eloquente della paralisi legislativa attuale a Palazzo dei Normanni 

PALERMO – Fin dall’inizio di questa legislatura all’Assemblea regionale siciliana ha lavorato a rilento.
Sono passati infatti quasi sei mesi dall’insediamento e le leggi approvate dall’inizio della legislatura sono state otto, molte delle quali sono leggi finanziarie e che la legge chiede che vengano approvate obbligatoriamente: la legge di Stabilità regionale, l’approvazione del Rendiconto consolidato della Regione per l’esercizio finanziario 2016, l’esercizio provvisorio di tre mesi, la proroga dell’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2018 e il bilancio di previsione.
 

 
Le altre leggi approvate sono state le “Norme transitorie in materia di elezione degli organi dei liberi consorzi comunali e delle città metropolitane e proroga commissariamento”, le “Modifiche alla legge regionale 14 gennaio 1991, n. 4 relativa all’istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia in Sicilia. Modifiche alla legge regionale 20 novembre 2008, n. 15 in materia di contrasto alla criminalità organizzata”, e “Norme in materia di variazione e rettifica dei confini fra i comuni di Grammichele e Mineo” e la “Variazione di denominazione dei comuni termali”, quest’ultima impugnata dal Consiglio dei Ministri nel suo unico articolo.
 
Le motivazioni di questo stallo legislativo sono diverse, a cominciare dal mese di insediamento dei componenti di Sala D’Ercole, avvenuto a ridosso delle festività natalizie, che hanno determinato uno slittamento dei lavori.
Poi, inevitabilmente, sono giunte le elezioni nazionali, che hanno impegnato in una durissima campagna elettorale i parlamentari eletti nei propri territori, a danno irrimediabilmente delle sedute d’Aula.
 
Poi ancora la sessione di bilancio, durante la quale non si possono esaminare altri ddl, se non quelli che hanno particolare carattere di urgenza, ha cristallizzato l’esame e la approvazione di altri disegni di legge.
Infine, le elezioni in diversi comuni siciliani e lo stallo nazionale, hanno fatto sì che il Palazzo dei Normanni sia rimasto in stato di “sopore” fino ad oggi.
 
A dire il vero, nelle ultime sedute d’Aula, alcuni parlamentari si sono ribellati alle frequenti notizie apparse sui media che “mettevano alla gogna” il Parlamento considerato fannullone, chiedendo a gran voce di legiferare al più presto.
Altri hanno significato vibrate proteste perché – hanno detto in Aula – se è vero che le sedute di Sala D’Ercole sono minime, nelle commissioni si è lavorato molto.
 
 

Deputati: stakanovisti e non
Il deputato che ha presentato più disegni di legge è fino ad oggi Alessandro Aricò di Diventerà Bellissima con 29 ddl, seguito da Antony Barbagallo del Pd con 18 , Stefano Zito con 17, 14 per Giancarlo Cancelleri, entrambi del M5S, Giorgio Assenza (Diventerà Bellissima) con 13 e Giampiero Trizzino (M5S) con 11.
 
Trasparenza del Sito Ars
Molti miglioramenti si possono ancora fare per la visibilità e soprattutto la trasparenza del sito ufficiale dell’Ars.
Diverse pagine non sono aggiornate a cominciare dai bollettini del Consiglio di presidenza: l’ultimo resoconto risale a ottobre 2017.
Inoltre, non si possono più seguire in streaming le sedute della commissione Bilancio.
 
Annunci: Ddl su editoria e Sovrintendenze
Il Presidente Ars Miccichè il 24 aprile scorso ha detto che il Governo ha pronta una bozza di ddl a favore dell’editoria siciliana. Ma di questo documento non si hanno più notizie a più di un mese dall’annuncio. Sempre Miccichè ha detto che proporrà “un Ddl per lo sdoppiamento delle Sovrintendenze”.
I ddl però non sono ancora stati caricati sul sito tra quelli da esaminare ed eventualmente approvare.
 
Stallo legislativo dannoso
278 i ddl presentati dall’inizio della legislatura, di cui approvati solo pochissimi, tra cui alcuni di natura economico finanziaria come la finanziaria e il bilancio e pochi altri, per arrivare a meno di dieci leggi in circa sei mesi, una delle quali peraltro è stata impugnata dal Consiglio dei Ministri.
 

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