L’Adas, associazione donatori di sangue, ha festeggiato l’anniversario della fondazione nel 1978. Damaggio: “Il fabbisogno medio è di 12.500.Ne mancano 3000 sacche”
GELA (CL) – Un impegno costante che si amplia nel tempo. Da 31 anni raccoglie e redistribuisce sangue a Gela. L’Adas è il Robin Hood del sangue e ha festeggiato l’anniversario dalla fondazione avvenuta grazie allo spirito d’altruismo ed alla tenacia di un manipolo di volontari che negli anni ‘70 avevano preso coscienza dell’importanza della donazione come grande gesto d’amore, “Il dono del sangue”, rivolto a quanti vivono grazie alle terapie che nel tempo sono sempre più diffuse e mirate, con i progressi che la scienza medica ha compiuto in questi anni. Grande festa per festeggiare la tappa fondamentale che segna un periodo di presenza e di crescita dell’associazione nel territorio. Dal ‘78 ad oggi al Centro Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera di Gela sono state raccolte oltre 43.000 sacche di sangue, che sono state trasfuse per la maggior parte a pazienti gelesi e negli ultimi anni anche a pazienti di diversi Ospedali siciliani. Oggi la grande famiglia dei donatori di Gela, si pregia di aver ottenuto la collaborazione preziosa dei nuovi donatori attivissimi di Mazzarino e Butera – ha commentato il presidente dell’Adas Felice Damaggio – che hanno l’entusiasmo di chi intraprende una nuova strada. Non così si può dire per i donatori di Gela dove si registra una flessione ancora non grave ma che ci fa pensare: i giovani donano poco per l’indifferenza che caratterizza questo momento storico e le cattive abitudini alimentari od altre distrazioni”. Incrementi significativi sono stati registrati a Butera (da 131 donazioni del 2004 a 250 del 2008 ed adesso 280) ed a Mazzarino ( da 44 donazioni del 2004 a 600 del 2008 a 670 attuali).
I dati generali dell’Associazione sono buoni e continuano a registrare, dal 2001 incrementi significativi, soprattutto a Mazzarino dove l’incremento è del 1.500%. La provincia di Caltanissetta ha una disponibilità di 9.500 sacche di sangue. Il fabbisogno medio è di 12.500. Ne mancano tremila. “Questo dimostra che c’è ancora tanta strada da percorrere – ha concluso Damaggio – per diffondere la cultura della donazione anche fra i donatori che si avvicinano alla donazione solo una volta all’anno, mentre potrebbero farlo più volte durante l’anno senza andare incontro a rischi di sorta ed ottenendo anche gratuitamente un check-up completo. I soci fondatori che hanno dato oltre 30 anni fa questa associazione hanno bisogno di contare su giovani di buona volontà a cui passare il testimone, ma se non ci sono giovani non si può lasciare questa realtà in mani sicure. Donare sangue fa bene e favorisce la prevenzione con i controllo continui che l’Adas e l’ospedale offre ai suoi soci”. “Quando mi sono avvicinato all’Adas avevo 18 anni – dice Carmelo Giurato, del consiglio direttivo, oggi ci sono meno giovani ma sono fiducioso e penso che questo momento di crisi passerà”. Il compleanno dell’Adas è stato festeggiato con il tradizionale sorteggio fra i donatori storici e l’assegnazione delle medaglie a chi ha ‘collezionato’ un maggior numero di donazione. Un posto di rilievo è stato riservato al Consiglio comunale che da anni ha aperto le porte alla donazione con ottimi risultati. La stagione della raccolta invernale si indirizza alle scuole di ogni ordine per coinvolgere ragazzi e genitori.