Manutenzioni delle scuole, soldi dalla Regione - QdS

Manutenzioni delle scuole, soldi dalla Regione

Manutenzioni delle scuole, soldi dalla Regione

venerdì 06 Luglio 2018

Sono stati ripartiti per quasi 3 mila plessi poco più di 700 mila euro: serviranno per far fronte agli interventi ordinari. Una “miseria”: assegnati 600 euro per ogni istituto comprensivo, altri 160 euro per ogni sede distaccata 

PALERMO – Con il decreto n. 2156 emanato in questi giorni l’assessorato regionale all’Istruzione ha distribuito circa 720 mila euro alle scuole per la manutenzione ordinaria. Una cifra che sembra consistente presa per intero, ma che si trasforma in pochi spiccioli per ogni istituto, plesso, sezione distaccata o punto di erogazione.
 
Quasi 3 mila sedi, che si vedranno attribuire appena 607,40 euro per ogni sede di Istituto Comprensivo, Direzione Didattica, Scuola secondaria di primo grado, Istituto Omnicomprensivo e Centro Provinciali di Istruzione Adulti, e soltanto 159,45 euro per ogni plesso, succursale, sezione staccata di scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione e punti di erogazione degli stessi Cpia.
 
Cifre di poca importanza, irrilevanti nel tentativo di coprire le necessità di strutture spesso ormai parecchio avanti con gli anni, che avrebbero bisogno di continui aggiustamenti mirati per evitare, nel tempo, di dover intervenire in maniera decisa, con cifre di un tenore completamente diverso.
 
In particolare, vanno agli istituti comprensivi, 462 in totale, poco più di 280 mila euro, e ai relativi plessi, sezioni staccate e punti di erogazione, per un totale di 1.845, quasi 295 mila euro. Alle direzioni didattiche, sono stati attribuiti rispettivamente, per le stesse categorie, 59 mila euro e 41 mila euro. Le scuole secondarie di primo grado avranno a disposizione, in totale oltre 21 mila euro, e soli 6.800 euro per gli istituti omnicomprensivi. I centri provinciali di Istruzione Adulti godranno del finanziamento di quasi 18 mila euro. Una goccia nel mare, che va ad unirsi ai fondi messi a disposizione, tempo fa, dal governo nazionale appena decaduto, come aveva fatto notare in una recente visita a Palermo l’ex ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli: “Continuiamo a dare i fondi per la scuola a Palermo e la Sicilia: all’ultimo bando ‘scuole al centro’ hanno partecipato molti istituti; i fondi sono già attivi da qualche giorno e questa è una delle scuole che partecipa ai bandi. Continuo a interloquire con le istituzioni sulla responsabilità dell’utilizzo delle risorse di competenza della Regione. Con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando abbiamo già operato in sinergia, per fare anche qui sistema con le istituzioni e convergere su obiettivi come quello di far funzionare la scuola, metterla in sicurezza, determinare gli ambienti educativi in modo innovativo”.
 
Eppure il degrado delle scuole siciliane sembra essere ormai insostenibile e irrecuperabile, con strumenti ginnici non a norma, impianti elettrici anch’essi non a norma del tutto fatiscenti, soffitti, cornicioni e muri che cadono letteralmente a pezzi, Una realtà che si manifesta ancora più devastante se si pensa che questa è la realtà del luogo in cui i ragazzi, gli insegnanti e il personale scolastico trascorrono la maggior parte della propria giornata. Una situazione di emergenza confermata dai dati raccolti dalla task force di monitoraggio sull’edilizia scolastica in Campania, Sicilia e Calabria e da Legambiente, che ogni anno realizza il dossier “Ecosistema scuola” con cui si scrivono sulla lavagna i buoni e i cattivi per la qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi. Il report di Legambiente, costruito sui dati relativi alle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado in 94 città, parla chiaro: il 32,5% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente.

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