A tutto ciò, si aggiunge che i siciliani, nonostante abbiano ben 8 raffinerie sul proprio suolo, pagano il carburante sempre più alto della media nazionale. Com’è possibile che le quotazioni del greggio non risentano della legge della domanda e dell’offerta?
“Ogni centesimo in più sul prezzo dei carburanti – continua la nota – si traduce in maggiori introiti pari a 14 milioni al mese per la benzina e 25 milioni al mese per il gasolio. Questo significa che lo Stato incasserà, per il prossimo anno, 672 milioni in più annui per la benzina”.
Prezzi del carburante in Sicilia
I rilevamenti, come di consueto, sono stati effettuati dal Quotidiano Energia, stavolta si riferiscono a lunedì 25 gennaio. Secondo i dati, a fronte del prezzo medio nazionale della benzina stimato in 1,312 €, tutti i listini censiti nell’Isola sono più alti: si va da 1,329 € dell’Api, a 1,335 € dell’Esso.
A differenza della compagnia Agip, che in Lombardia presenta un listino più alto di quello siciliano, tutte le altre compagnie, in Sicilia, presentano prezzi più alti, rispetto a Piemonte, Emilia – Romagna, Veneto.
Prezzo medio nazionale rilevato 1,156 €. è il listino Erg della Sicilia a “spadroneggiare” nella classifica dei salassi: 1,198 €, 42 millesimi in più rispetto a quello medio.
Anche i prezzi “siciliani” del diesel di Esso, Api sono molto alti: maggiori rispetto a quelli che le stesse compagnie espongono in Lombardia, Piemonte, Emilia – Romagna. Fa eccezione il solo listino Agip presente nel Veneto (1,172 €).
In questa carrellata dei carburanti non poteva mancare il gpl. I listini siciliani rispetto a quello medio (0,611 €) sono distanziati molto eterogenei. La “forbice” dei prezzi è molto varia: si va dal prezzo concorrenziale degli indipendenti (0,612 €), a ben più alto prezzo esposto da altre compagnie (0,650 €).