Carocarburanti, il greggio va giù e i consumatori pagano... di più - QdS

Carocarburanti, il greggio va giù e i consumatori pagano… di più

Carocarburanti, il greggio va giù e i consumatori pagano… di più

mercoledì 27 Gennaio 2010

Continua l’ascesa dei prezzi alla pompa, mentre il petrolio scende sino a 74,16 dollari al barile. Sicilia sempre al vertice dei salassi: listino diesel più alto anche di 40 millesimi

PALERMO – Mercato dei carburanti sempre più a vantaggio per produttori e per lo Stato che dal greggio ne riscuote le tasse (accise + Iva). E così, che infrangendo la legge della domanda e dell’offerta che regola il prezzo di un prodotto negli scambi commerciali, mentre il petrolio in questa settimana è calato sino alla quotazione di 74,16 dollari al barile, il prezzo della benzina alla pompa rimane ancora elevato, determinando un aggravio medio pari a 8 centesimi di euro al litro (che equivale a 4 euro in più pagati dagli automobilisti su ogni singolo pieno di carburante).
A tutto ciò, si aggiunge che i siciliani, nonostante abbiano ben 8 raffinerie sul proprio suolo, pagano il carburante sempre più alto della media nazionale. Com’è possibile che le quotazioni del greggio non risentano della legge della domanda e dell’offerta?
Secondo quanto dichiarato da Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, “alla luce dell’analisi sull’andamento delle imposte applicate sul prezzo dei carburanti, oggi capiamo chiaramente perché il Governo nazionale non voglia intervenire per farli scendere. Il motivo – aggiungono – è estremamente semplice, più i prezzi dei carburanti sono elevati, più lo Stato ci guadagna, poiché la tassazione non comprende solo l’accisa (che è fissa), ma anche l’Iva (che è una tassa in percentuale). Dal 2009 al 2010, per l’aumento dei prezzi dei carburanti, l’Iva è passata per la benzina, da 18 a 22 centesimi, con aumento di 4 centesimi”.
“Ogni centesimo in più sul prezzo dei carburanti – continua la nota – si traduce in maggiori introiti pari a 14 milioni al mese per la benzina e 25 milioni al mese per il gasolio. Questo significa che lo Stato incasserà, per il prossimo anno, 672 milioni in più annui per la benzina”.

Prezzi del carburante in Sicilia

I rilevamenti, come di consueto, sono stati effettuati dal Quotidiano Energia, stavolta si riferiscono a lunedì 25 gennaio. Secondo i dati, a fronte del prezzo medio nazionale della benzina stimato in 1,312 €, tutti i listini censiti nell’Isola sono più alti: si va da 1,329 € dell’Api, a 1,335 € dell’Esso.
A differenza della compagnia Agip, che in Lombardia presenta un listino più alto di quello siciliano, tutte le altre compagnie, in Sicilia, presentano prezzi più alti, rispetto a Piemonte, Emilia – Romagna, Veneto.
Diesel
Prezzo medio nazionale rilevato 1,156 €. è il listino Erg della Sicilia a “spadroneggiare” nella classifica dei salassi: 1,198 €, 42 millesimi in più rispetto a quello medio.
Anche i prezzi “siciliani” del diesel di Esso, Api sono molto alti: maggiori rispetto a quelli che le stesse compagnie espongono in Lombardia, Piemonte, Emilia – Romagna. Fa eccezione il solo listino Agip presente nel Veneto (1,172 €).
Gpl
In questa carrellata dei carburanti non poteva mancare il gpl. I listini siciliani rispetto a quello medio (0,611 €) sono distanziati molto eterogenei. La “forbice” dei prezzi è molto varia: si va dal prezzo concorrenziale degli indipendenti (0,612 €), a ben più alto prezzo esposto da altre compagnie (0,650 €).

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