PALERMO – Mercato dei carburanti sempre più a vantaggio per produttori e per lo Stato che dal greggio ne riscuote le tasse (accise + Iva). E così, che infrangendo la legge della domanda e dell’offerta che regola il prezzo di un prodotto negli scambi commerciali, mentre il petrolio in questa settimana è calato sino alla quotazione di 74,16 dollari al barile, il prezzo della benzina alla pompa rimane ancora elevato, determinando un aggravio medio pari a 8 centesimi di euro al litro (che equivale a 4 euro in più pagati dagli automobilisti su ogni singolo pieno di carburante).
A tutto ciò, si aggiunge che i siciliani, nonostante abbiano ben 8 raffinerie sul proprio suolo, pagano il carburante sempre più alto della media nazionale. Com’è possibile che le quotazioni del greggio non risentano della legge della domanda e dell’offerta?
A tutto ciò, si aggiunge che i siciliani, nonostante abbiano ben 8 raffinerie sul proprio suolo, pagano il carburante sempre più alto della media nazionale. Com’è possibile che le quotazioni del greggio non risentano della legge della domanda e dell’offerta?
Secondo quanto dichiarato da Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, “alla luce dell’analisi sull’andamento delle imposte applicate sul prezzo dei carburanti, oggi capiamo chiaramente perché il Governo nazionale non voglia intervenire per farli scendere. Il motivo – aggiungono – è estremamente semplice, più i prezzi dei carburanti sono elevati, più lo Stato ci guadagna, poiché la tassazione non comprende solo l’accisa (che è fissa), ma anche l’Iva (che è una tassa in percentuale). Dal 2009 al 2010, per l’aumento dei prezzi dei carburanti, l’Iva è passata per la benzina, da 18 a 22 centesimi, con aumento di 4 centesimi”.
“Ogni centesimo in più sul prezzo dei carburanti – continua la nota – si traduce in maggiori introiti pari a 14 milioni al mese per la benzina e 25 milioni al mese per il gasolio. Questo significa che lo Stato incasserà, per il prossimo anno, 672 milioni in più annui per la benzina”.
“Ogni centesimo in più sul prezzo dei carburanti – continua la nota – si traduce in maggiori introiti pari a 14 milioni al mese per la benzina e 25 milioni al mese per il gasolio. Questo significa che lo Stato incasserà, per il prossimo anno, 672 milioni in più annui per la benzina”.
Prezzi del carburante in Sicilia
I rilevamenti, come di consueto, sono stati effettuati dal Quotidiano Energia, stavolta si riferiscono a lunedì 25 gennaio. Secondo i dati, a fronte del prezzo medio nazionale della benzina stimato in 1,312 €, tutti i listini censiti nell’Isola sono più alti: si va da 1,329 € dell’Api, a 1,335 € dell’Esso.
A differenza della compagnia Agip, che in Lombardia presenta un listino più alto di quello siciliano, tutte le altre compagnie, in Sicilia, presentano prezzi più alti, rispetto a Piemonte, Emilia – Romagna, Veneto.
Diesel
Prezzo medio nazionale rilevato 1,156 €. è il listino Erg della Sicilia a “spadroneggiare” nella classifica dei salassi: 1,198 €, 42 millesimi in più rispetto a quello medio.
Anche i prezzi “siciliani” del diesel di Esso, Api sono molto alti: maggiori rispetto a quelli che le stesse compagnie espongono in Lombardia, Piemonte, Emilia – Romagna. Fa eccezione il solo listino Agip presente nel Veneto (1,172 €).
Prezzo medio nazionale rilevato 1,156 €. è il listino Erg della Sicilia a “spadroneggiare” nella classifica dei salassi: 1,198 €, 42 millesimi in più rispetto a quello medio.
Anche i prezzi “siciliani” del diesel di Esso, Api sono molto alti: maggiori rispetto a quelli che le stesse compagnie espongono in Lombardia, Piemonte, Emilia – Romagna. Fa eccezione il solo listino Agip presente nel Veneto (1,172 €).
Gpl
In questa carrellata dei carburanti non poteva mancare il gpl. I listini siciliani rispetto a quello medio (0,611 €) sono distanziati molto eterogenei. La “forbice” dei prezzi è molto varia: si va dal prezzo concorrenziale degli indipendenti (0,612 €), a ben più alto prezzo esposto da altre compagnie (0,650 €).
In questa carrellata dei carburanti non poteva mancare il gpl. I listini siciliani rispetto a quello medio (0,611 €) sono distanziati molto eterogenei. La “forbice” dei prezzi è molto varia: si va dal prezzo concorrenziale degli indipendenti (0,612 €), a ben più alto prezzo esposto da altre compagnie (0,650 €).
