Immobili, la carta dei rischi per evitare altre tragedie - QdS

Immobili, la carta dei rischi per evitare altre tragedie

Immobili, la carta dei rischi per evitare altre tragedie

mercoledì 27 Gennaio 2010

Pochi giorni dopo il crollo di Favara, l’assessore regionale al Territorio sottolinea le novità del Piano casa. Di Mauro: “Emendamento al Piano Casa per monitorare tutte le abitazioni”

PALERMO – La tragedia di Favara rappresenta ancora una volta un momento per discutere e definire lo sviluppo e la sostenibilità di quello che sarà il futuro Piano Casa della Sicilia soprattutto in riferimento alla tutela e prevenzione dei centri storici. Ribadendo la ferma opposizione a qualsivoglia speculazione Roberto Di Mauro, assessore regionale al Territorio, ha sottolineato come “con questo disegno di legge verrà anche tutelato il territorio da cementificazioni selvagge o speculazioni, visto che sono previste anche norme di salvaguardia per evitare che questa opportunità possa trasformarsi in una sorta di nuova sanatoria indiretta.
Nella nuova legge sono previste precise limitazioni anche nelle aree a rischio idrogeologico”. Agire immediatamente significa preparare un piano di gestione delle case a rischio per evitare che si ripresentino in futuro altri drammatici eventi. “Sarà aggiunto un emendamento alla legge sul Piano Casa – ha spiegato Di Mauro – che permetta di effettuare il monitoraggio di tutte le abitazioni e delle strutture, sia pubbliche che private,  nelle aree dei centri storici delle città, al fine di valutarne le condizioni di sicurezza ed agibilità. Una volta definito il monitoraggio e redatta la Carta dei Rischi, i sindaci dovranno adottare i consequenziali provvedimenti a tutela della pubblica e privata incolumità”.
Cadenze precise anche riguardo il controllo della Carta dei Rischi degli immobili, anche perché ricordiamo che la Sicilia ha uno dei patrimoni immobiliari più vecchi d’Italia, infatti, dati ultimo censimento Istat, prendendo come riferimento lo spezzone 1919-1981, cioè la fase prelegislazione antisismica, possiamo rintracciare oltre un milione di alloggi costruiti in quel periodo, quindi non adeguati alla normativa. “La stessa Carta dei Rischi degli Immobili – ha proseguito Di Mauro – dovrà essere aggiornata e verificata dai Comuni con cadenza annuale. I comuni inadempienti non potranno richiedere finanziamenti, contributi, approvazioni di progetti per fabbricati, strutture, servizi che ricadono nel perimetro del Centro Storico. Per i fabbricati privati ricadenti all’interno del perimetro del Centro Storico non potranno essere rilasciate autorizzazioni, concessioni, né potranno essere avviate manutenzioni straordinarie, se preliminarmente  non è stato effettuato  specifico monitoraggio da parte del Comune”.
Le dichiarazioni di Di Mauro sembrano giungere in tempismo perfetto dopo quanto richiesto dalle associazioni ambientaliste sul territorio isolano, tra cui Italia Nostra che ha parlato di “conseguenze della mancata programmazione e gestione del territorio, che ancora  vede, nel 2010, l’assenza di strumenti di pianificazione urbanistica, così come spesso manca una pur minima politica di salvaguardia del patrimonio storico e ambientale”.
A tal proposito l’associazione chiede una ricognizione ed un potenziamento degli strumenti che sono attualmente in mano alle amministrazioni locali per agire con fermezza sul territorio. Precise le richieste.
“Di quali strumenti – commentano da Italia Nostra – dispongono attualmente gli organi di governo? A che livello di aggiornamento e di affidabilità?  Stanziamento immediato di risorse per una mappatura del territorio con le gradazioni di rischio sismico, idrogeologico,  e sullo stato dell’edificato”.

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