Un’ora e mezza di intervista, tanti argomenti sviscerati e molte proposte sul tavolo della ricostruzione, ma solo una risposta, solo una frase rimane in testa e lascia scendere nell’anima un vuoto incolmabile, un silenzio senza nome, un “Novembre umido e piovigginoso”, per dirla con le parole di quel giovane marinaio di Melville che non vedeva l’ora di prendere la via del mare: “Sì, evidentemente ci volevano i morti”.
La voce è quella di Mario Briguglio, sindaco di Scaletta Zanclea dal 2003. Al momento l’unico, insieme al dirigente dell’Ufficio tecnico dello stesso Comune, Salvatore Calabrò, ad aver ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sull’alluvione del 1° ottobre scorso. Omissione di atti di ufficio. “Ma sono serenissimo”, dichiara, “quando si effettuano delle indagini così vaste e complesse sono cose che possono capitare”.
“Possiamo dire che l’emergenza è terminata, e che siamo già nella fase 2, quella della messa in sicurezza e della ricostruzione”.
“Quelli saranno presenti almeno fino al 31 dicembre di quest’anno, anche per verificare la realizzazione dei cosiddetti Piani di emergenza speditivi, che comprendono anche l’installazione – già effettuata – delle sirene di allarme (il cui primo test di funzionamento è stato un flop, nda)”.
“Sì, ora si scava nella parte finale del corso dei torrenti con un movimento terra sulla battigia. Si presume possano essere stati travolti dalla valanga che si è riversata a mare”.
“All’inizio i residenti di Scaletta fatti evacuare erano 456 (su una popolazione di 2450 abitanti, dati Istat 2009, nda), ma già un centinaio sono andati via dagli alberghi e si sono trovati un’autonoma sistemazione. E altri li seguiranno perché sto per firmare un’ordinanza che prevede il rientro nelle case ubicate all’interno della zona verde di Guidomandri Superiore”.
“Sì, due progetti esecutivi sono pronti e già esaminati dalla Protezione Civile. Si tratta del secondo lotto dei lavori sul Torrente Divieto (intervento da 1,2 mln €), e della realizzazione di una via di fuga a Guidomandri Superiore (2 mln €)”.
“La Protezione Civile assieme al Genio Civile stanno predisponendo altri piani, anche perché il nostro Comune è attraversato da quattro torrenti e bisognerà metterli in sicurezza tutti, più i costoni".
“125/130 mln di euro”.
“Li finanzierà il Governo. Berlusconi si è impegnato personalmente. Ma ci vorrà del tempo per rimettere tutto in sesto”.
“Il nostro progetto è delocalizzare in Contrada Cuturi, sopra Capo Scaletta. 5 ettari agricoli da trasformare in edificabili che possono ospitare insediamenti importanti. Ancora, però, è solo un’ipotesi”.
“Io non me la sento di colpevolizzare il Governo nazionale. I fondi sono stati promessi e arriveranno. Certo, è, però, se da qui a sei mesi non si prenderanno provvedimenti in questo senso daremo il via a forme di protesta eclatanti”.
“Di certo da allora dalla Protezione Civile non abbiamo avuto una lira. E questo nonostante le tante lettere da me inviate al Prefetto, al presidente della Regione e al presidente del Consiglio dei ministri. Ma non è vero che prima del disastro non è stato fatto niente. Il ministero dell’Ambiente, per esempio, ci ha finanziato tre interventi parziali per un totale di 2,8 mln di euro, tutti eseguiti”.
“No, non abbiamo mai dirottato somme per la sicurezza, ma non eravamo nelle possibilità di farlo perché siamo da tempo in dissesto finanziario”.
“A Scaletta tutti sanno che non esistono vie di fuga, è da decine di anni che si studiano soluzioni, ma all’atto pratico non si fa mai nulla. Anche adesso si sta studiando dove crearle, ma è davvero difficile per via della conformazione urbanistica del comune”.
“Ciò che è successo non si poteva né prevedere né preventivare, è stato un disastro della natura”.
“Io non mi sento per nulla responsabile di ciò che è successo, soprattutto in relazione a quanto è stato detto sul presunto abusivismo di Scaletta”.
“Certo, oggi è evidente che tutti i Piani regolatori devono essere rivisti e ogni Comune ha il dovere di dotarsi di un geologo”.
“Sì, evidentemente sì”.