“L’istituto è sempre vivo e all’avanguardia. L’informatica ormai da vent’anni è alla base di ogni tipo operazione.Negli ultimi cinque anni, in Sicilia, abbiamo perso mediamente il 30% del personale, dovuto al mancato rimpiazzo dell’organico andato in pensione. Ogni tanto l’ufficio si è servito di lavoratori interinali per interventi parziali, ma che comunque rimangono fuori dalla nostra realtà”.
“La sede di Trapani conta circa 180 dipendenti, tenendo conto delle quattro agenzie distribuite sul territorio, che sono a Marsala, Mazara del Vallo, Alcamo e Castelvetrano. E proprio nelle agenzie si svolgono tutti gli adempimenti che si collegano al front-office, ovvero l’attività che avviene a stretto contatto con la gente”.
“Sì. Voglio a tal proposito chiarire che la nostra forza risiede proprio nel fare in modo che le forze del territorio facciano sinergia con noi. Il lavoro che viene svolto attraverso e per mezzo dei nostri supporti informatici, da parte di patronati, di imprenditori, dei consulenti del lavoro, è garanzia di efficienza. A beneficiarne sono i nostri interlocutori più poveri, più difficili, e la gente comune”.
“Più che al passato, mi proietto nel futuro, nell’affermare che siamo in fase di riorganizzazione, che consiste principalmente nel creare un aspetto di front-office in cui noi ci presentiamo ai nostri utenti per cercare di risolvere le loro problematiche nel più breve tempo possibile. È necessario creare a monte un’attività di gestione dei flussi, che consiste nella predisposizione di tutti gli strumenti che rendano possibile l’attività del front-office in tempo reale”.
“A dire il vero negli ultimi anni lo è meno. Ciò in parte è dovuto al fatto che globalmente riusciamo a fare incassi abbastanza consistenti, in tutta Italia. Gi ultimi recuperi sono pari a 78 miliardi di euro. Una cifra notevole, dovuta al fatto che, si riesce anche ad incassare sia su soggetti adempienti sia inadempienti”.
“Mi è stata affidata la dirigenza della sede di Trapani da soli sei mesi, ma penso che siano sufficienti per poter affermare che la situazione si presenti abbastanza bene. Con ciò intendo dire che riusciamo a garantire e a gestire le nostre prestazioni in tempi relativamente brevi. Per le pensioni, nel 75% dei casi, sono sufficienti 30 giorni; lo stesso tempo viene impiegato per le prestazioni, per l’85% di casi”.
“Oggi viene chiesto maggiormente di stanare il lavoro nero, a cui è molto sensibile il settore edilizio e dell’agricoltura. In poche parole, i nostri ispettori devono saper utilizzare il computer, ma, allo stesso tempo, essere psicologicamente preparati, dimostrandosi convincenti senza rivelarsi invasivi. Presso la nostra sede ci sono 12 ispettori. Sono di alto profilo professionale, mediamente cinquantenni, con una grande esperienza sul campo”.
L’obiettivo prioritario è quello di mantenere tempi solidi per ogni tipo di prestazione e di ridurli, se possibili. È stato dichiarato dal nostro presidente, Antonio Mastrapasqua.Si sta studiando un sistema che riduca ulteriormente i tempi di erogazione di disoccupazione o di mobilità a 48 ore, contro i 30 giorni attuali. Di certo sarebbe un sollievo per le categorie in difficoltà, che in tal modo potrebbero beneficiare del sussidio in tempi brevi. Questo viene calcolato in percentuale (circa 30-40%) in base all’ultimo reddito percepito”.
“L’art.20 della legge nazionale 2000 del 2009, attiva dal primo gennaio, attribuisce all’Inps una serie di compiti, tra cui l’esclusiva competenza sul disbrigo pratiche che riguardano gli invalidi civili. In tal modo l’istituto Inps diventa unico garantista dello Stato, assumendo il ruolo di regia ed di esecutore delle pratiche. Esuli da ogni incarico prefettura e Asp, il provvedimento legittima la presenza di un nostro medico all’interno delle commissioni mediche. Va inoltre precisato che se il parere non è unanime, l’istituto ha il diritto-dovere di rifare la visita, questa volta presso le strutture dell’Inps. Abbiamo coinvolto in questo tipo di attività gli enti di patronato, i medici certificatori, che sono prevalentemente i nostri medici generici e che sono tenuti a gestire, per via telematica, sia la contrazione del certificato medico, sia la presentazione e la cessione della domanda”.
“Noi contiamo di farcela in 120 giorni, sicuramente inferiore rispetto ai 2 anni e mezzo del passato”.
“Anche se non ricordo il numero esatto, di certo mi sento di affermare che si tratti di migliaia, anche di decine di migliaia”.