Scuola, la denuncia dell'Anief: "In Sicilia ci sono gravi problemi" - QdS

Scuola, la denuncia dell’Anief: “In Sicilia ci sono gravi problemi”

Raffaella Pessina

Scuola, la denuncia dell’Anief: “In Sicilia ci sono gravi problemi”

giovedì 06 Settembre 2018

Tante criticità a cominciare dal sostegno ad alunni con disabilità: “Organico insufficiente”. Appello pubblico rivolto ai deputati di maggioranza e opposizione siciliani

PALERMO – “A poco meno di una settimana dall’apertura delle scuole in Sicilia, tornano pressanti i problemi irrisolti del settore. Primo fra tutti quello del supporto agli alunni con disabilità e delle cattedre in deroga a disposizione: quest’anno le iscrizioni sono aumentate di 2447 unità e 6.828 i posti in deroga a fronte di un organico complessivo di 18.334 cattedre”.
 
Lo afferma in una nota l’Anief (associazione sindacale professionale) che proprio in Sicilia ha vinto molte cause per l’ottenimento di cattedre di ruolo. In un comunicato l’Anief denuncia che prosegue “l’odissea per i docenti vincitori degli ultimi concorsi a cattedra della scuola dell’infanzia e primaria, perché a fronte dei 1.538 posti banditi, dopo il secondo anno di immissioni in ruolo si è arrivati ad assumere la miseria di 342 vincitori”.
 
Se entro un anno non scorrerà tutta la graduatoria, trovando le cattedre necessarie, i vincitori si ritroveranno con un pugno di mosche e dovranno rivolgersi all’autorità giudiziaria per vedere riconosciuti i propri diritti.
 
C’è poi l’ordinanza n. 5233/2018 del 29 agosto, emessa dal Consiglio di Stato, che ha optato per la remissione alla Corte Costituzionale sulla decisione del Governo Renzi di limitare, con il decreto legislativo 59/2017,l’accesso al concorso riservato della scuola secondaria solo ad alcune categorie di abilitati all’insegnamento: “Quella decisione potrebbe colpire anche i 6.340 candidati che hanno presentato domanda di partecipazione al concorso straordinario in Sicilia”. Ma i problemi della scuola siciliana non si limitano a questo: c’è anche il tempo pieno: nel 2017 solo il 4 per cento degli alunni delle primarie ne ha usufruito. La media nazionale sfiora il 30 per cento, in Emilia Romagna sono al 49, a Milano punte di oltre il 90. Inoltre per fare il tempo pieno servono però anche le mense, che spesso i Comuni non riescono a garantire. Senza dimenticare la situazione emergenziale degli immobili scolastici che necessitano di manutenzione per la sicurezza degli alunni.

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