Assunzioni "fuori dall'albo": gli enti di formazione ci ripensano - QdS

Assunzioni “fuori dall’albo”: gli enti di formazione ci ripensano

Michele Giuliano

Assunzioni “fuori dall’albo”: gli enti di formazione ci ripensano

martedì 25 Settembre 2018

Diritto alla corsia preferenziale per gli iscritti: il governo regionale ha promesso controlli. In diversi casi ripubblicati i contestati bandi per il reclutamento del personale andati deserti

PALERMO – Nonostante si siano subito lamentati della scelta dell’assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione di verificare le procedure di selezione del personale, in buona parte, fino ad ora, pescato al di fuori del famigerato albo degli operatori professionale, gli enti sembrano aver decisero di rivedere la propria posizione. Molti di questi hanno infatti deciso di ripubblicare i bandi, allo scopo di dare una nuova possibilità ai lavoratori che, nel mese di agosto, non hanno avuto modo di candidarsi.
 
I nostri dubbi sulle reali opportunità offerte al personale dell’albo storico della formazione professionale sono confermati. Non è un caso che in queste settimane di settembre molti enti abbiano ripubblicato i bandi in auto tutela a seguito dell’incontro del 5 settembre scorso in assessorato”. Lo dice la segretaria regionale della Flc Cgil Sicilia, Graziamaria Pistorino che aggiunge: “Condividiamo e sosteniamo l’attività di monitoraggio e controllo portata avanti dagli uffici e ci auguriamo che tutti gli enti rispettino rigorosamente le prescrizioni di legge e gli impegni presi con l’accordo parasociale firmato insieme alle organizzazioni sindacali il 23 luglio scorso. Bisogna garantire i diritti di chi in questi anni ha subito lo stallo delle attività formative”.
 
Che in buona parte sembrava rischiare di rimanere comunque a casa, visto l’esito del primo giro di ricerca del personale: poco più di due terzi dei formatori assunti per completare l’organico necessario allo svolgimento delle lezioni sarebbero stati scelti al di fuori del personale storico della formazione, ben 845 su 1.352. “Bene ha fatto l’amministrazione regionale ad avviare tempestivamente le dovute verifiche sul rispetto delle norme e dell’accordo parasociale, che stabiliscono una corsia preferenziale per i lavoratori storici della formazione professionale appartenenti all’albo unico” avevano detto in coro Graziamaria Pistorino insieme a Francesca Bellia, segretaria della Cisl Scuola Sicilia, e Ninni Panzica della Uil Scuola Sicilia.
 
Ciò non deve portare, però, ad ulteriori ritardi secondo le organizzazioni di categoria: “I controlli sulla formazione professionale, siano scrupolosi ma celeri – aggiunge la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Roberta Schillaci -. Non possiamo consentire che l’anno formativo inizi in ritardo e al contempo non possiamo permettere che vengano commessi gli errori del passato. Occorre scongiurare il pericolo che la formazione divenga nuovamente oggetto di casi giudiziari. Si facciano adeguati controlli con tempi celeri – spiega Schillaci – per non penalizzare un settore già fortemente danneggiato negli ultimi anni, dando al contempo delle nuove opportunità agli studenti in attesa del tanto agognato avvio dei corsi finanziati”. Importante, quindi, che l’assessorato verifichi che dietro le nuove assunzioni ci sia personale qualificato non solo con un titolo ma che sia anche specifico ed in linea con la materia richiesta per il corso in oggetto.
 
“Inoltre, la Sicilia – conclude la segretaria regionale della Flc Cgil Sicilia – non può permettersi nuove sacche di precariato, ancor di più in un settore in passato protagonista di episodi del più becero affarismo e clientelismo politico. Bisogna prima assorbire chi già ha maturato esperienze e competenze in questo campo e solo successivamente ricorrere alla selezione di quei profili professionali che non possono essere reperiti all’interno dell’albo unico”.

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