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Catania – Cooperative non pagate anche da due anni

Catania – Cooperative non pagate anche da due anni

venerdì 28 Settembre 2018

Servizi a rischio senza “ossigeno” da Roma. Per l’assessore Lombardo servirebbe un aiuto da mezzo miliardo: “Disposti a costanti verifiche”

CATANIA – I primi che potrebbero saltare sono i servizi non obbligatori per legge. Quelli che sostengono le famiglie con disagi, ad esempio con figli disabili, potrebbero subire una battuta d’arresto se non dovesse arrivare “ossigeno” dal Governo nazionale. Anche se, l’assessore comunale ai Servizi sociali, Giuseppe Lombardo, è lievemente ottimista, di fronte alla situazione finanziaria dell’ente, le cui casse sono vuote. Lombardo invoca, come già fatto dal sindaco di Catania, Salvo Pogliese, in occasione dell’incontro con il ministro Salvini prima, e al sottosegretario Stefano Candiani, dopo, l’arrivo di un contributo economico da parte di Roma.
 
Un aiuto necessario, ha spiegato il primo cittadino al commissario per la Lega in Sicilia, per evitare la crisi sociale che sembra stia già attanagliando la città. Un contributo che aiuterebbe Catania nel difficile processo di risanamento economico, annunciato dall’amministrazione e sul quale si starebbe lavorando non solo per le vie legali – è stato presentato il ricorso a quanto decretato dalla Corte dei conti. “Le necessità del Comune – ha spiegato il sindaco – sono urgentissime. Non si possono rinviare ancora pagamenti a dipendenti delle partecipate, dei servizi sociali, dei fornitori, con il rischio di aggravare la già fragile condizione del tessuto imprenditoriale cittadino”.
 
Un’urgenza che ribadisce il titolare della delega al Welfare, tra le più delicate. “Siamo ben disposti a sottoporci a verifiche costanti da parte di Roma – ha affermato Lombardo – a fronte però dell’immissione di una liquidità importante, che si aggira intorno ai 460 milioni di euro, magari in più tranche, in modo da poterci porre obiettivi intermedi. La liquidità ci consentirebbe di prendere fiato e di rivedere il pregresso – ha evidenziato – il debito complessivo che il Comune ha nei confronti delle cooperative e, in generale, del comparto sociale”.
 
Che soffre e molto. Alcune cooperative non vedono pagate le fatture da gennaio di quest’anno, ma altre, e che si occupano di delicatissimi settori, come ad esempio le famiglie affidatarie di minori, dall’inizio del 2017. “Le associazioni e le famiglie dell’affido familiare, ad esempio – prosegue l’assessore – avanzano soldi dal mese di gennaio 2017, e parliamo di somme importanti. Un settore, quello dell’affido, che è delicatissimo – ha continuato: è obbligatorio per legge e ha il compito di accompagnare quei minori che il tribunali affida ai servizi sociali e affidarli alle famiglie iscritte in un elenco ben definito e per i quali il contributo del Comune è di 400 euro al mese. Oggi abbiamo una considerevole mole debitoria nei confronti di queste famiglie e di questo occorre tenerne conto”.
 
Una situazione estremamente delicata, dunque, per la quale occorrerebbe l’intervento governativo. “Per questo, il primo cittadino ha chiesto al sottosegretario “un’anticipazione urgente dei trasferimenti statali, così da poter dare subito risposte ai tanti che rivendicano, giustamente, il diritto a essere pagati”.

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