L’assessore Roberto Bonaccorsi al QdS: “Il sottesegretario Candiani sta valutando le nostre richieste”. All’interno della legge finanziaria, infatti, dovrebbero essere inseriti dei contributi per gli enti che rischiano di fallire a causa della mole di debiti cui non riescono più a far fronte. Tra questi, il capoluogo etneo
CATANIA – L’intenzione del Governo, annunciata dal sottosegretario Candiani e ribadita dall’assessore all’ambiente ed esponente della Lega nella giunta comunale, Fabio Cantarella, è quella di aiutare i Comuni in dissesto intervenendo con la legge finanziaria.
Potrebbero arrivare da Roma i soldi per salvare Catania dal default, o almeno per tentare di rimettere in sesto una macchina che, in questo momento, è letteralmente a secco. All’interno della legge finanziaria, infatti, dovrebbero essere inseriti dei contributi per gli enti che rischiano di fallire a causa della mole di debiti cui non riescono più a far fronte. Tra questi, il capoluogo etneo per cui la Corte dei conti ha certificato il dissesto strutturale che, come affermato più volte dal sindaco Pogliese e dal vicesindaco e assessore al Bilancio, Roberto Bonaccorsi, non avrebbe scampo se non arrivassero i contributi straordinari.
Che potrebbero ammontare, intanto, a 130 milioni di euro: una prima tranche di tre, per avvicinarsi ai 450 milioni necessari per tirare fuori la città dal baratro, pagare i debiti e ridare ossigeno alle casse comunali salvando la città e i suoi abitanti da quella che potrebbe diventare una vera e propria catastrofe sociale. “Il sottosegretario Stefano Candiani – afferma il vicesindaco Roberto Bonaccorsi – ha sempre manifestato la disponibilità valutando le nostre richieste”.
La questione è grave, e l’assessore non lo ha mai nascosto: per questo, il contributo del Governo rappresenterebbe una vera speranza per evitare la crisi sociale inevitabile per le conseguenze che il dissesto avrebbe su cooperative, lavoratori e, in generale, per i servizi ai cittadini. Anche per questo, la città si sta mobilitando per cercare di pressare, attraverso una mobilitazione collettiva, l’Esecutivo affinché quanto annunciato si traduca in realtà. Confcommercio, ad esempio, che lancia un appello a tutta la città in un’accorata missiva al sindaco Pogliese.
“Speravamo che il Governo centrale potesse dare quelle assicurazioni formali che giustamente la sua amministrazione ha chiesto attraverso la proposta di un apposito piano economico finanziario, tale da stabilire un clima di serenità tra imprese e cittadini – si legge. Crediamo che occorra far sentire forte ed univoca la voce della Città al Governo nazionale – continua la nota: sarebbe, cioè, auspicabile che l’intero mondo delle imprese e delle rappresentanze dei lavoratori faccia giungere a Roma il grido di allarme della Città di Catania. Tutt’insieme”.