"Sicurezza alimentare a Gela": il progetto promosso da Eni per contrastare la povertà - QdS

“Sicurezza alimentare a Gela”: il progetto promosso da Eni per contrastare la povertà

redazione

“Sicurezza alimentare a Gela”: il progetto promosso da Eni per contrastare la povertà

sabato 27 Ottobre 2018

L’iniziativa vede anche la collaborazione del Comune di Gela e del Banco alimentare per migliorare l’accesso al cibo. A carico dell’ente i lavori di ristrutturazione dei locali in cui avverrà raccolta e distribuzione degli alimenti

GELA (CL) – Alimentazione adeguata: un sogno per molte famiglie italiane. Bene essenziale, ma non ovunque scontato. Tra le realtà italiane colpite dalla povertà alimentare c’è Gela, in provincia di Caltanissetta. Un Comune con poco più di 75mila abitanti, dove vivono più di duemila famiglie indigenti.
 
È qui che Eni, tramite le sue controllate EniMed, Raffineria di Gela e Syndial, ha dato il via a “Sicurezza alimentare a Gela”. Un progetto territoriale realizzato in collaborazione con il Comune di Gela, la fondazione Banco Alimentare onlus e il Banco Alimentare della Sicilia onlus, per migliorare l’accesso al cibo delle fasce più vulnerabili della popolazione locale.
 
Il 3 settembre scorso è stato firmato l’accordo con cui Eni si fa carico dei lavori di ristrutturazione dei locali dell’ex mattatoio della città, di proprietà del Comune di Gela. Questi spazi saranno poi messi a disposizione gratuitamente del Banco Alimentare per lo stoccaggio e la distribuzione degli alimenti attraverso strutture caritative convenzionate. Una sede magazzino di distribuzione decentrato per ottimizzare e incrementare la raccolta delle eccedenze alimentari e favorirne, di conseguenza, l’immediata distribuzione tra i bisognosi.
 
Tanti i benefici previsti dall’iniziativa: dal miglioramento qualitativo e quantitativo degli alimenti offerti agli indigenti, al miglioramento della logistica di approvvigionamento fino all’incremento delle derrate alimentari recuperate e poi redistribuite. Cibo migliore, dunque, ma anche meno sprechi, in un modello di economia circolare che valorizza l’uso razionale ed efficiente delle risorse.
 
Agire direttamente sul problema dell’accesso al cibo è il nocciolo di questo progetto, che intende ridurre la vulnerabilità sociale del territorio gelese e offrire un supporto a favore della coesione sociale. L’analisi del contesto ha messo in evidenza l’esistenza di sacche di povertà di una parte della popolazione gelese e le cause che hanno generato questa condizione.
 
Il progetto è coerente con i piani di intervento regionali e locali rivolti al contrasto della povertà alimentare. Nello specifico l’amministrazione comunale di Gela è impegnata, tramite l’ufficio ai servizi sociali, in una attività di supporto alle persone in difficoltà attraverso i progetti della “Carta Rei”.
Le persone per le quali nasce il progetto sono coloro che versano in una condizione di povertà tale da avere difficoltà di accesso al cibo in quantità sufficiente e qualitativamente adeguata e varia. Lavorare nella direzione della sicurezza alimentare vuol dire agire per la salute pubblica e verso la costituzione di una società più equa, nella quale le persone vulnerabili possano trovare occasione di riscatto.
 
L’iniziativa rappresenta un esempio importante di economia collaborativa dove soggetti pubblici e privati e associazioni lavorano assieme per migliorare la vita della comunità.

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