Amianto, in un anno bonificato solo il 2% del totale - QdS

Amianto, in un anno bonificato solo il 2% del totale

Rosario Battiato

Amianto, in un anno bonificato solo il 2% del totale

sabato 03 Novembre 2018

La stima del Dipartimento regionale di protezione civile sugli interventi effettuati tra 2016 e 2017. Regione e Comuni dormono su 19 mila segnalazioni, oltre 6 mila nelle prime classi di rischio

PALERMO – Soltanto il 2% del materiale contenente amianto presente in Sicilia è stato bonificato tra il 2016 e il 2017. Lo rivela una stima del Dipartimento regionale della protezione civile presente sul rapporto ambientale, rilasciato sul sito del portale amianto, nell’ambito della procedura di Vas relativa alla proposta di “Piano di protezione dell’ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica, ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto” .
 
Dati ancora minimi per un problema ancora tutto da affrontare. L’azione di contrasto all’amianto è complessa e coinvolge diversi aspetti. Lo precisa il rapporto ambientale, all’interno del quale si legge che l’impegno del Piano regionale sarà molteplice perché in ballo ci sono elementi sanitari, ambientali, economici e previdenziali. “La complessità deriva anche dal fatto – si legge – che in Italia l’amianto è stato utilizzato a livello industriale e civile in modo molto vasto e diffuso” e quindi le “situazioni di rischio che richiedono interventi di bonifica e di gestione del rischio interessano molte porzioni del territorio regionale e possono essere causa di esposizione della popolazione e di lavoratori a fibre di amianto”.
 
Una difficoltà che in Sicilia assume una sfumatura ancora più profonda, dal momento che il problema della corretta gestione in sicurezza delle ingenti quantità di rifiuti contenti amianto deve affrontare anche la “drammatica carenza di siti di smaltimento idonei sul territorio regionale”. In questo senso l’azione mira a “prevenire nuove forme di contaminazione del territorio da rilascio incontrollato di fibre di amianto, mediamente l’adeguamento di discariche pubbliche da rendere idonee a ricevere materiale contenente amianto”.
 
In senso più specifico, il piano regionale amianto offre un’ampia gamma di iniziative per ridurre il peso che l’amianto continua ancora a rivestire nell’ambito della contaminazione ambientale e quindi anche nella vita quotidiana di tantissimi siciliani: controllo sul rispetto del divieto di commercializzazione (l’amianto è fuorilegge dall’inizio degli anni Novanta), intensificazione dell’informazione e della comunicazione nei riguardi del pubblico, promozione della ricerca di nuova tecniche per lo smaltimento, così da migliorare il rapporto costi-benefici, attivazione di interventi di messa in sicurezza e bonifica, soprattutto con l’individuazione di risorse certe, e individuazione, mappatura e caratterizzazione delle situazioni di rischio con il “completamento della mappatura dei siti contaminati da amianto”.
 
Alcune delle iniziative previste dal piano sono già state avviate dal Dipartimento regionale di protezione civile – il portale informativo amianto registra le varie iniziative messe in campo – e in particolare continuano a procedere le “operazioni di censimento e mappatura”, e l’aggiornamento del registro pubblico con i dati che arrivano da Arpa Sicilia e che riguardano circa 19 mila segnalazioni, tra cui 2.272 edifici agricoli e pertinenze, 354 scuole, 455 edifici industriali e pertinenze.
 
Tra questi soltanto 21 sono rientrati in classe di priorità 1, quindi maggiormente pericoloso per accessibilità, uso pubblico e presenza di friabile (Linee guida per la redazione del “Piano comunale amianto”), ma ce ne sono più di 6 mila tra la seconda e la terza classe di priorità.
 
Nel 2017 ci sono state 143 ditte che hanno effettuato operazioni di bonifica di materiali contenenti amianto (mca) per circa 10 milioni di chilogrammi per quasi 5 mila siti. Ma la strada è ancora lunghissima: secondo stime del dipartimento, soltanto il 2% della quantità totale di amianto presente nell’Isola è stata smaltita tra il 2016 e il 2017.

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