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Antimafia: Morra eletto presidente tra le polemiche

Antimafia: Morra eletto presidente tra le polemiche

Faraone lo irride, "Confonde i fratelli Borsellino". A fine settembre il M5s lo aveva preferito al catanese Mario Giarrusso. Il, Pd fuori dall’ufficio presidenza, parla di "furia divoratrice di poltrone e democrazia". E l’uscente Rosy Bindi invoca una "Legislazione rigorosa sui condoni"  

Il Movimento Cinque stelle ha confermato di preferire, come presidente dell’Antimafia, Nicola Morra, 55 anni, calabrese, all’avvocato catanese Mario Michele Giarrusso che pure, al contrario di Morra, aveva fatto parte nella passata legislatura della Commissione.
 
Alla fine di settembre, nelle votazioni interne ai grillini, Morra, fedelissimo di Roberto Fico, aveva battuto Giarrusso per due voti e oggi è arrivata l’ufficialità per la sua elezione.
 
Contestualmente è stato eletto l’ufficio di presidenza – vicepresidenti sono stati eletti Christian Solinas (Lega-Psd’Az) e Jole Santelli (Fi), segretari della Commissione sono stati nominati i deputati Gianni Tonelli (Lega) e Wanda Ferro (FdI) – e questo ha aperto un caso politico.
 
Il Pd, escluso da ogni incarico, ha accusato infatti la maggioranza e Forza Italia di "patto scellerato".
 
"Non era mai successo – ha fatto notare la senatrice Pd Laura Garavaglia – che si chiudessero le porte della Presidenza a una parte importante dell’opposizione. Neppure la presenza di Piero Grasso tra i componenti li ha fermati nella loro furia divoratrice di poltrone e democrazia".
 
"Dopo 236 giorni – ha aggiunto Davide Faraone del Pd – gli scienziati M5S hanno prodotto questo risultato: eleggere presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, uno che confonde Paolo Borsellino con il fratello Salvatore".
 
Tredici voti per l’elezione a presidente dell’Antimafia sono andati all’ex presidente del Senato ed ex procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, che ha poi commentato su fb: "Sono davvero felice e fiero di far parte della Commissione e di portare la mia esperienza di quarant’anni di lotta alla mafia".
 
Il neo presidente Morra, subito dopo l’elezione, ha fatto appello alle forze sane del Paese ed ha sottolineato l’importanza che si promuova una nuova cultura dell’antimafia, perchè "le battaglie da condurre riguardano tutti, nessuno escluso".
 
Ha poi promesso che si recupererà la memoria "attraverso l’indagine sulla trattativa Stato Mafia" così come "si cercherà di capire come la Massoneria venga a essere spesso un fronte su cui le criminalità di stampo mafioso si insediano".
 
E si lavorerà sull’azzardopatia, "che è una piaga sociale che muove giri di denaro inimmaginabili".
 
L’ex presidente Rosy Bindi lo ha invitato a tenere unita la Commissione ("noi abbiamo lavorato sempre raggiungendo l’unanimità sulle scelte, la politica si deve unire nella lotta alla mafia") e ha ricordato l’importanza del contributo di una legislazione rigorosa, per i cui i condoni e la vendita dei beni confiscati ai privati Stato non sono buoni segnali.