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Catania – La moltiplicazione delle cubature nell’accordo di Corso dei Martiri

Melania Tanteri

Catania – La moltiplicazione delle cubature nell’accordo di Corso dei Martiri

giovedì 04 Febbraio 2010

Anche l’abbattimento e la ricostruzione della scuola ex Pascoli ha scatenato feroci polemiche. I volumi iniziali erano di 84 mila metri cubi. Sono “schizzati” a 267 mila

CATANIA – La storia infinita relativa a Corso Martiri della Libertà, lunga cinquant’anni, sembra ancora lontana da una possibile conclusione. Se, infatti, la firma dell’accordo quadro tra amministrazione e privati, nel maggio 2008, sembrava aver messo la parola fine alla vicenda, a distanza di quasi due anni continuano le polemiche.
 
A cominciare da quella, portata avanti recentemente da Enzo Bianco, sulla cubatura prevista per l’edificazione delle aree. Secondo Bianco, infatti, l’intero progetto non rispetterebbe i canoni urbanistici di interesse pubblico, prevedendo cubature eccessive, 267 mila metri cubi, in contrasto con quelle deliberate dal Consiglio comunale nel dicembre 1998, quando furono previsti volumi quasi tre volte inferiori a quelli fissati nell’accordo tra amministrazione e privati, circa 84 mila metri cubi.
 
«Le cose dette dall’amministrazione non corrispondono al vero – afferma il senatore del Pd.  Innanzitutto, in questi 267 mila metri cubi, già eccessivi, non sono compresi i metri cubi della scuola che vorrebbero riedificare e dell’edificio della questura – aggiunge – e dunque la cubatura nella realtà è maggiore di quanto si dica. Ma i conti vanno fatti con i numeri previsti dalla delibera del Consiglio comunale dell’11 dicembre 1998 che dava le prescrizioni esecutive e stabiliva già per l’area di Corso dei Martiri il più alto tasso di edificazione in città, ma prevedeva in sostanza circa 84 mila metri cubi, quasi tre volte meno di quanto concordato oggi. Non ci risulta – continua – che il Consiglio abbia ulteriormente deliberato su questo tema. Persino la giunta Scapagnini nel Prg depositato, prevedeva una cubatura di 112 mila metri cubi, numeri di gran lunga inferiori a quelli sbandierati dal sindaco. Ho chiesto al Gruppo consiliare e al Partito Democratico – conclude – di approfondire questo tema per far luce su una vicenda che presenta dei contorni non del tutto chiari”.
Ma il rischio di cementificazione selvaggia, non è il solo allarme lanciato: l’abbattimento della scuola ex Pascoli e la sua ricostruzione in piazza Giovanni XXIII, è un altro aspetto dell’accordo firmato nel 2008, su cui Bianco e i consiglieri del Pd annunciano battaglia. «L’idea di spostare la scuola ex Pascoli da via De Nicola a piazza Giovanni XXIII è  un grave errore urbanistico e al contempo un’offesa al buon senso. Questa scuola – sottolinea  Bianco – è nuova, realizzata con criteri antisismici, ubicata in un quartiere non certo facile, in cui si lotta contro la dispersione scolastica. Lotteremo – conclude alla presenza di alcuni rappresentanti del Comitato che si batte per evitare lo spostamento dell’edificio -per una scuola che va difesa, al di là dei meri calcoli economici e delle speculazioni”.
Una nuova polemica sullo spostamento della scuola, dunque, dopo quella, conclusasi con un accordo, che aveva contrapposto amministrazione e la Ferrovia Circumetnea, proprietaria dell’area in questione, dove dovrebbe realizzare un parcheggio. Il commissario governativo della FCE, Gaetano Tafuri, ha infatti ufficialmente annunciato la firma di un accordo che supera il contenzioso sull’area: “Abbiamo già trovato la soluzione – ha recentemente spiegato – rinunciando tutti a una minima parte di area”. Annunci e accordi che, però, non sembrano mettere fine a quest’interminabile vicenda.

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