Sbloccate le risorse 2014-20 destinate a 408 progetti. Giovanni Gioia, presidente dei Giovani di Confagricoltura, considera gravi "i ritardi nell’erogazione delle somme alle imprese”
PALERMO – Arrivano trenta milioni di euro dalla Regione Sicilia a favore degli agricoltori e soprattutto per lo sviluppo delle aree interne. Le risorse sono quelle del Programma di sviluppo rurale 2014/2020. Sono 30,6 milioni di euro destinati a 408 progetti così suddivisi: 10 milioni e mezzo per la realizzazione di 16 progetti riguardanti investimenti finalizzati alla creazione, al miglioramento di infrastrutture e interventi nelle energie rinnovabili; 8 milioni destinati a 40 progetti per la fruizione pubblica in infrastrutture ricreative e turistiche; 5 milioni per realizzare 12 progetti inerenti la manutenzione e il restauro del patrimonio culturale e naturale dei villaggi e dei borghi rurali; 7 milioni destinati a 350 progetti per avviare nuove attività imprenditoriali extra-agricole nelle zone rurali.
“A poco più di un anno dalla scadenza del periodo di programmazione del Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020 – dichiara Giovanni Gioia, presidente Giovani di Confagricoltura Anga Sicilia – è tempo di bilanci. È evidente a tutti che l’avanzamento di spesa del PSR sia a uno stato preoccupante. L’emissione dei bandi e il semplice stanziamento delle risorse previste dalle misure non rappresentano un risultato. Per il sistema agricolo siciliano il successo è dato dall’effettiva erogazione delle somme verso le imprese. Da questo punto di vista siamo in forte ritardo”.
La Sicilia soffre di una malattia ormai radicata, occorre una rivoluzione culturale. “In questi anni si sono susseguiti diversi governi regionali – afferma Gioia – sono cambiati numerosi assessori all’Agricoltura e altrettanti dirigenti generali e di questo ne ha risentito l’apparato amministrativo. Tutto ciò ha intralciato il sereno corso del PSR. Dobbiamo voltare pagina. Tra i temi più spinosi – prosegue – vi è la sottomisura 4.1, atta a sostenere gli investimenti nelle aziende agricole. I tempi per la realizzazione delle opere edili, collaudi e adempimenti di varia natura potrebbero non collimare con la necessità di rendicontare all’Europa nei tempi previsti. Le misure a superficie sono poi bloccate da tre anni. Per il biologico e agricoltura integrata, ad esempio, ancora si attendono risposte”.
Il settore Giovani di Confagricoltura-Anga Sicilia ha a cuore la sottomisura 6.1 che prevede l’insediamento dei giovani agricoltori. “Tra bandi, graduatorie provvisorie, soccorso istruttorio, sono ormai anni – continua – che circa 1500 giovani agricoltori attendono un responso definitivo. Sottolineo poi che le risorse allocate non sono sufficienti a finanziare, per gran parte dei richiedenti, la misura collegata 6.4a. Se il giovane non riesce a portare a termine l’investimento con le proprie risorse, perde il diritto di usufruire anche della restante parte del contributo e molti giovani saranno costretti a rinunciare all’integralità del progetto. Innovazione e nuova linfa perduti per un settore che ne avrebbe bisogno”.
Certamente le nuove generazioni fanno fatica e, se non aiutati, non possono nemmeno partire. “Oggi si vuol correre ai ripari, e si apprezza lo sforzo, convocando tavoli tecnici – conclude Giovanni Gioia – col contributo di organismi professionali e associazioni di categoria. Lo scopo è instaurare un dialogo con gli enti pubblici coinvolti nell’attuazione del PSR, per porre rimedio ai nodi che hanno allungato pericolosamente i tempi di attuazione della spesa. Esprimiamo apprezzamento per l’iniziativa dell’assessore Bandiera e del dirigente generale Cartabellotta, certi che momenti di confronto aperto possano portare a buon fine la Programmazione attuale e che pongano le basi per un modus operandi duraturo per il PSR 2021/27. I Giovani di Confagricoltura sono pronti a dare il loro contributo”.