Flop cantieri lavoro, Regione proroga 50 milioni restano in "soffitta" - QdS

Flop cantieri lavoro, Regione proroga 50 milioni restano in “soffitta”

Michele Giuliano

Flop cantieri lavoro, Regione proroga 50 milioni restano in “soffitta”

venerdì 30 Novembre 2018

Slittano i termini a dicembre e gennaio per permettere una maggiore partecipazione. Appena 38 Comuni hanno chiesto il finanziamento, la misura resta ancora al palo. Proroga necessaria per non penalizzare i disoccupati che hanno partecipato alle selezioni

PALERMO – Ancora due mesi di tempo per richiedere il finanziamento per i cantieri lavoro e i cantieri di servizi, per presentare la progettazione relativa e poter quindi sfruttare i fondi disponibili per i cantieri di servizi e i cantieri lavoro.
 
Lo ha comunicato il dipartimento regionale al Lavoro, in coerenza con quanto stabilito dall’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del lavoro. Specificatamente, per i cantieri dei servizi, il termine di presentazione dei progetti è stato prorogato alle 13 del 31 dicembre prossimo, mentre per i progetti dei cantieri di lavoro, sia per i Comuni con meno di 150 mila euro che per gli enti di culto, il termine è prorogato alle 13 del 22 gennaio 2019.
 
La proroga si è resa necessaria, si legge nel comunicato, per non penalizzare le persone disoccupate che hanno partecipato alle selezioni. Per quanto riguarda gli enti di culto, a quanto pare sono state riscontrate difficoltà nella nomina del Rup e nella individuazione del Comune come stazione appaltante. Per superare tale scoglio, gli enti di culto potranno rivolgersi anche al dipartimento regionale tecnico, agli uffici del genio civile, i liberi consorzi e le città metropolitane.
 
Pochissimi i Comuni che fino alla prima scadenza hanno presentato i progetti per approfittare dei fondi messi a disposizione, vero motivo dello slittamento del termine: solo 38 sui 384 comuni che hanno i requisiti per poter partecipare al bando.
 
La misura mette a disposizione dei Comuni in totale 50 milioni di euro per dare un impiego (seppure a termine) ai disoccupati, che andrebbero fattivamente ad occuparsi di tante piccole attività di manutenzione, per sistemare giardini, marciapiedi, strade, mini appalti per rendere i Comuni più belli ed efficienti, una boccata d’aria per le casse di tante città più o meno grandi, che devono investire in ambiti di maggiore rilevanza sociale i fondi a disposizione e che possono usufruire di questi soldi per fare tanti piccoli lavori che renderanno l’ambiente urbano più confortevole, aumentando la qualità della vita dei propri abitanti.
 
I cantieri di lavoro, invece, sono mini appalti per realizzare opere pubbliche comunali in cui impiegare disoccupati. Generalmente si realizzano manutenzioni di strade e opere pubbliche in genere. Anche in questo caso, lavori secondari rispetto alle tante esigenze di una città, che comunque rendono l’ambiente urbano più vivibile e confortevole. Già nel recente passato questi fondi sono stati snobbati, ed è stato necessario il “richiamo” dell’assessorato regionale al Lavoro, con conseguente, anche in quel caso, slittamento dei termini, perché appena 15 su 390 Comuni presentarono istanza in tempo. In pratica quasi nessuno.
 
L’assessore regionale al Lavoro Mariella Ippolito aveva parlato di “opportunità” che rischiavano di perdersi, con l’obiettivo di poter accedere a tanti soldi da poter investire nelle proprie attività, aiutando le fasce più deboli.
 
Le graduatorie dei beneficiari saranno stilate dai Centri per l’Impiego e dai Comuni, che potranno in questo modo gestire i cantieri lavoro e i cantieri servizi, attribuendo i fondi alle diverse attività e permettendo a tanta gente in difficoltà di guadagnare qualcosa per se e le proprie famiglie.
 
Le somme assegnate saranno specificate in un decreto, prima per provincia quindi per singolo comune, mentre con un avviso saranno impartite le istruzioni per la redazione e la presentazione dei progetti esecutivi, dentro i quali andare a specificare attività e cronoprogrammi definitivi.

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