Lunedì sciopero indetto dalla Faisa Cisal. Bellavia: “Non si comprende il motivo”. L’azienda tira dritto e punta sui paesi etnei
CATANIA – Sciopero degli autisti dell’Amt, lunedì prossimo, dalle 10 alle 18. Lo ha indetto la Faisa Cisal per il prossimo 10 dicembre, per attirare l’attenzione sulla situazione dell’Amt, l’azienda metropolitana trasporti, alla luce del dissesto del Comune di Catania. “La nuova giornata di protesta – spiega il sindacalista Aldo Moschella -si rende necessaria in ragione della mancata apertura di un serio tavolo di confronto sul futuro della partecipata comunale da parte dell’amministrazione Pogliese”.
La Faisa Cisal aveva infatti sospeso le azioni di protesta intraprese, dopo la mobilitazione dello scorso mese di ottobre che ha coinvolto l’80% del personale viaggiante dell’azienda, proprio di fronte alla volontà, manifestata dal Comune, di volere aprire un dialogo con le organizzazioni sindacali e con i lavoratori. Incontro, però, non ancora convocato. Da qui la mobilitazione dei lavoratori e l’azione di protesta, sulla quale però interviene il presidente dell’Amt, Giacomo Bellavia, che sottolinea come la Faisa Cisal sia l’unica delle sigle sindacali a voler la mobilitazione.
“Non si comprende il motivo dello sciopero – afferma Bellavia – di fronte a una situazione di incertezza, è vero, che però non dipende dall’azienda”. Non solo. A giudicare dalla nota ufficiale emessa da Amt, “la stessa organizzazione sindacale” – si legge – avrebbe fatto circolare “all’interno dell’azienda motivazioni completamente diverse da quelle rese pubblicamente note a mezzo stampa, che attengono invece ad argomenti regolamentati dalle norme contrattuali e da accordi di secondo livello, tutti sottoscritti anche dalla stessa Faisa-Cisal. Per questo – scrivono i vertici della partecipata – stigmatizziamo tale condotta, trattandosi di un comportamento fuorviante e strumentale, tendente evidentemente a mascherare i reali motivi dello sciopero, che appaiono contraddittori ed estranei alle effettive problematiche aziendali”.
Intanto, in attesa di conoscere le sorti del Comune di Catania, socio unico di Amt spa, i vertici aziendali stanno studiando il modo per allargare la rete ai paesi etnei, rendendo metropolitana la società che, attualmente, lo è solo nel nome. La settimana scorsa, il presidente Bellavia ha infatti incontrato alcuni sindaci della Città metropolitana, quelli di Misterbianco, Mascalucia, Belpasso, Gravina di Catania, Tremestieri Etneo, Acicastello, Motta Sant’Anastasia, San Gregorio di Catania, Sant’Agata li Battiati, Nicolosi e San Pietro Clarenza, per discutere di mobilità e rilanciare l’idea di trasporto metropolitano, come già avviato con alcuni comuni, come ad esempio Mascalucia.
“L’incontro è stato molto proficuo ed è servito a discutere e condividere con i comuni interessati la nuova rete delle linee che Amt intende mettere in campo – ha sottolineato il presidente Bellavia – prolungando le linee verso i paesi etnei per migliorare la ‘mobilità sostenibile’ e quindi riducendo il flusso di auto che giornalmente confluiscono a Catania e agevolando il pendolarismo. Abbiamo molto apprezzato che tutti i sindaci, a partire dal sindaco Pogliese, abbiano manifestato un forte interesse al tema della mobilità e del trasporto pubblico locale, al fine ultimo di migliorare la qualità della vita dei cittadini dell’aerea metropolitana di Catania”.