La Fast Confsal ha proclamato lo stato di agitazione per il 31 gennaio: “Crisi mai risolta”
CATANIA – Di nuovo tensioni in Amt. L’Azienda metropolitana trasporti è nuovamente al centro di una polemica alimentata dalla situazione di dissesto del Comune di Catania, socio unico della società di trasporto locale. Stipendi in ritardo, disorganizzazione interna, assenza di programmazione per il futuro è quanto lamenta l’organizzazione sindacale che, proprio per riaccendere i riflettori sulla situazione aziendale, ha proclamato uno sciopero di tre ore, dalle 9 alle 13, per il prossimo 31 gennaio.
“Un segnale forte e inequivocabile che vogliamo mandare al presidente dell’Amt Giacomo Bellavia”, scrive il segretario regionale della Fast Confsal, Giovanni Lo Schiavo che chiama a raccolta i colleghi affinché partecipino numerosi all’astensione proclamata. “La motivazione dello sciopero – prosegue – si basa sulla tutela dei diritti dei lavoratori”.
Tra cui il pagamento degli stipendi. “Qui in azienda c’è un’atmosfera pessima – afferma Giuseppe Cottone, anche lui sindacalista della Fast Confsal. È davvero pesante e nulla è cambiato con la nuova presidenza. Capiamo le difficoltà nate con il dissesto – sottolinea Cottone – ma i lavoratori soffrono di una crisi aziendale mai risolta. Gli stipendi non sono erogati dal mese di dicembre e la preoccupazione è che si possano accumulare altri ritardi”.
Non solo: la sigla sindacale che ha proclamato lo sciopero lamenta anche l’assenza di una reale programmazione per il futuro. “La problematica maggiormente sentita – continua Cottone – è l’incertezza, alla quale si aggiunge l’assenza di risposte, tra cui quelle relative all’annunciata volontà di fusione con la Sostare per cui abbiamo chiesto in commissione consiliare dettagli sul piano di accorpamento, non ottenendo le spiegazioni richieste”.
Insomma, l’aria all’interno dell’azienda di trasporto sembra sia tornata tesa: scene che si pensavano archiviate, dopo la “distensione” avviata quando a presiedere la società era l’ex consigliere comunale, nominato in quota Sammartino, Puccio La Rosa.
In ogni caso, Giacomo Bellavia, replica a tono. “Si tratta di una decisione strumentale – afferma il presidente dell’ex municipalizzata. Il ritardo nel pagamento degli stipendi è minimo e il sindacato sa bene che comunque non dipende dall’azienda. Ribadisco inoltre – aggiunge – che non è danneggiando l’utenza che questa organizzazione sindacale potrà ottenere quanto rivendicato. Faccio appello alla Fast – Confsal – conclude il presidente Amt – alla quale chiedo di revocare lo sciopero e, pur comprendendo che alcune richieste avanzate possano sembrare legittime, a mantenere i toni più bassi e meno allarmistici”.