Palermo - L'assessore Cusumano: "In futuro spazi più ampi per la cultura" - QdS

Palermo – L’assessore Cusumano: “In futuro spazi più ampi per la cultura”

Roberto Pelos

Palermo – L’assessore Cusumano: “In futuro spazi più ampi per la cultura”

venerdì 18 Gennaio 2019

Seconda parte dell’intervista esclusiva all’assessore Cusumano sugli obiettivi della città. “È necessario dare precedenza al talento e alla professionalità, non certo all’appartenenza”

PALERMO – Nell’edizione del QdS di ieri abbiamo pubblicato la prima parte dell’intervista all’assessore alla Cultura, Andrea Cusumano. Oggi torniamo sul tema della Capitale italiana della cultura, che ha visto per un anno protagonista il capoluogo siciliano. Abbiamo chiesto all’assessore di parlarci delle iniziative in programma per il futuro.
 
In che modo proseguirà il cammino intrapreso attraverso questa importante nomina?
“Il tema degli spazi della cultura resta fondamentale. I Cantieri della Zisa sono ormai diventati una realtà viva e in continua espansione, ma c’è ancora tanto lavoro da fare. Lo Spasimo altrettanto e quindi il Garibaldi. Ogni giorno cerchiamo di aggiungere un tassello pur tra le mille difficoltà, e così in pochi anni si è fatto tanto. La capacità di progettazione, programmazione e comunicazione integrata è un altro tema fondamentale.
Si è riusciti a fare rete e a lavorare insieme per il bene della collettività al di là degli schieramenti. Questo deve rimanere e anzi crescere sempre di più, non soltanto nel settore pubblico e istituzionale ma anche attraverso il terzo settore. Capitalizzare questi risultati è importante, perché se tutto ciò diventa normalità allora vuol dire che il cambiamento è stato veramente culturale. La nostra terra dovrà poter crescere grazie alle sue straordinarie risorse, perché una crescita collettiva è la sola via per lo sviluppo sostenibile e per far ciò bisogna far spazio al talento e alla professionalità, non certo all’appartenenza. Se il mio lavoro è servito anche solo in piccola parte a contribuire a questo, allora posso ritenermi soddisfatto, ma questo tipo di valutazioni richiede molto tempo, non può essere raccontato solo dai numeri. Ci vuole tenacia e continuità. Gli eventi possono servire da catalizzatore ma non sono la ricetta del cambiamento”.
 
Quali iniziative avete in programma per far sì che i benefici di un anno di manifestazioni ed eventi culturali non vadano dispersi?
“Il logo di Palermo Capitale italiana della Cultura, realizzato dalla studentessa dell’Accademia di Belle Arti Sabrina Ciprì e che rappresenta quattro ‘p’ dei differenti alfabeti con cui si è sviluppata la cultura di Palermo, resterà. Verrà però trasformato in ‘Palermo CulturE”. Non è solo un’invenzione.
È la conferma che il percorso era stato avviato prima e che continuerà dopo. L’obiettivo è quello di far recuperare sempre più alla città il suo ruolo di capitale culturale del Mediterraneo, e in modo sempre più attivo. Non cultura ma culturE, perché la cifra di Palermo è il sincretismo culturale.
Una dimensione che ci deriva dalla nostra storia ma che bisogna saper coniugare al futuro. Palermo ha un grande privilegio, può raccontare gli altri parlando di se stessa. Continueremo dunque sul solco tracciato e come anticipazione posso citare Bam la Biennale arcipelago Mediterraneo, lanciata nel 2017 e che vedrà la seconda edizione in novembre quest’anno in una combinazione con un altro importante festival internazionale che approderà a Palermo, Transeuropa festival. Poi naturalmente tutti i festival della città che sarà prioritario tutelare e promuovere”.
 

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