Lotta all’evasione e controllo del territorio - QdS

Lotta all’evasione e controllo del territorio

Lotta all’evasione e controllo del territorio

venerdì 12 Febbraio 2010

Forum con Gianfranco Ardizzone, comandante provinciale Gdf Caltanissetta

CALTANISSETTA – Quali sono stati i risultati più importanti raggiunti nel 2009?
“Nel corso del 2009 il comando provinciale di Caltanissetta, adempiendo ai compiti di polizia economica-finanziaria, ha conseguito significativi risultati a tutela degli interessi erariali e dell’Unione Europea e, nello stesso tempo, ha fornito un non meno importante apporto alla salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Non posso che manifestare la mia personale gratitudine ai miei uomini per il salto di qualità che nell’ultimo triennio. In questo anno abbiamo segnalato il recupero a tassazione di redditi pari a € 107.745.000 €. L’impegno è stato notevole anche sul versante dell’analisi delle frodi in ambito comunitario o della spesa pubblica in genere. Infatti uno degli obiettivi che si pone il Governo è quello di ridurre gli sprechi nella spesa pubblica, tra questi vi rientra la frode così noi siamo orientati all’attività di controllo su provvigioni provenienti dall’Europa, dai Governi nazionali e regionale, mi riferisco alla legge 488, Piani regionali di aiuti… In questo settore sono stati recuperati lo scorso anno circa 1.847.879 € di contributi indebitamente percepiti, bloccando la concessione di finanziamenti pari a 934.408 € con la relativa segnalazione della responsabilità penale di 6 persone”.
Da quante persone è composto il vostro organico?
“Più di 250 persone operanti in tutti i reparti della provincia, di cui un gruppo fa parte della sezione informazione, svolgono attività di intelligence. Un buon lavoro fatto da questa sezione significa lo sviluppo di una indagine che parte con degli elementi fondanti e concreti”.
Quali sono gli obiettivi che vi proponete di raggiungere nel 2010?
“Oltre all’individuazione delle frodi in ambito dei contributi, gli altri obiettivi riguardano la lotta all’evasione; la stabilizzazione triennale del bilancio pubblico, ossia la lotta agli sprechi attraverso i controlli delle dinamiche di spesa degli enti pubblici, dell’allocazione delle risorse e il conseguente sostegno alle famiglie e alle imprese. Un altro obiettivo è quello della tutela del risparmio, che si intende come la nostra attività a tutela di flussi monetari sia da parte dei privati ma anche di quelle che sono le forme di accesso al credito, i rapporti dei privati e delle aziende con le banche”.
Qual è il dato dell’usura e dell’estorsione nel territorio di Caltanissetta?
“Ritengo che sia un dato nella norma, non penso che sia maggiore a quello di Palermo, Catania o altre città, semplicemente l’attività che viene compiuta quotidianamente dalle forze dell’ordine, coadiuvate dalla magistratura, porta alla scoperta di maggiori forme di estorsioni grazie anche alla maggiore sensibilità da parte dei  cittadini a denunciare queste situazioni. Un sensibilità che è emersa soprattutto a Gela, dove abbiamo oltre 80 imprenditori sottoposti a vigilanza assidua da parte delle forze dell’ordine, compresa la Guardia di Finanza, per evitare che succeda qualcosa proprio perché hanno deciso di collaborare con la magistratura e le forze dell’ordine. A Caltanissetta, nonostante sia stato fatto molto, purtroppo non siamo ancora ai livelli di Gela. Spero che la recente istituzione delle associazioni antiracket, portino ad un incremento delle denuncie per estorsioni e usura”.
Qual è stata la vostra azione nell’ambito della criminalità organizzata?
“Degni di nota appaiono i sequestri e le confische operati nei confronti di soggetti appartenenti ad organizzazioni mafiose e criminali e non, consistenti in beni immobili e mobili per un valore circa di 2.425.000 €, nonché le investigazioni di polizia giudiziaria e di sicurezza in genere che complessivamente hanno condotto al deferimento all’Autorità giudiziaria di 369 soggetti, di cui 8 in stato di arresto”.
Quali invece i risultati nell’ambito del sommerso d’azienda e lavoro nero?
“Nel 2009 abbiamo individuato 35 evasori totali, ossia operatori sconosciuti al fisco e 8 evasori paratotali, vale a dire contribuenti che non hanno dichiarato redditi per un ammontare superiore al 50% di quelli effettivamente dovuti, nonché 31 lavoratori in nero o irregolari”.
 

 
Qual è il rapporto della Guardia di Finanza con i cittadini?
“In passato il rapporto tra contribuente e organo investigatore in materia di posizione fiscale era un rapporto perverso, ricordiamo il livello di corruzione negli anni passati è stato elevatissimo. Grazie l’azione di “mani pulite”, a cui ho peso parte direttamente attraverso numerose indagini, si è aperta una nuova stagione tra contribuenti, guardia di finanza e agenzia delle entrate e altre agenzie del ministero delle Finanze. Oggi il cittadino sa che non deve subire nessuna angheria, sa che può rivolgersi alla Guardia di Finanza senza nessuna paura e che la nostra azione va a sua vantaggio. Questa situazione noi la percepiamo attraverso il rapporto che si è creato già nel 1996 attraverso l’istituzione del servizio di pubblica utilità del “117”. Le telefonate che arrivano fanno emergere la vicinanza dei contribuenti nei confronti delle Guardia di Finanza. Segnalazioni che possono essere anche anonime e che il nostro corpo prende ugualmente in considerazione per l’attività di intelligence se considerate valide, anche se non formano oggetto di  prova in procedimenti ufficiali”.
Qual è il livello di informatizzazione dei vostri uffici?
“Noi abbiamo dei livelli di informatizzazione di notevolissimo rilievo, infatti abbiamo collegamenti on line su tutti i settori. L’anno scorso abbiamo messo on line la protocollazione di tutti gli atti, con un notevole risparmio nella carta. Il 90% della posta inviata e ricevuta viaggia on line. La Guardia di Finanza siciliana è prima in Italia per questo processo. Nel 2007, infatti, la Sicilia è stata scelta come area pilota ad attuare questo protocollo di informatizzazione della posta che ora funziona in tutta l’Italia”.

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