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Istanbul, un lungo viaggio culinario tripudio di colori, profumi e sapori

Nicoletta Fontana

Istanbul, un lungo viaggio culinario tripudio di colori, profumi e sapori

martedì 05 Febbraio 2019

Tra le migliori cucine al mondo grazie a un mix gastronomico di straordinaria prelibatezza

Istanbul è talmente famosa per la sua magica e rara bellezza, che di fatto non ha bisogno di grandi presentazioni. Che vi siate stati o meno, sicuramente è noto come sin dai tempi più antichi è stato il più importante crocevia tra Oriente e Occidente, e ancora oggi il suo tessuto urbano è ricco di moschee, chiese, sinagoghe, retaggio delle differenti culture e popolazioni che si sono alternate nell’antica Costantinopoli.
Il suo centro storico, affacciato sul Corno d’Oro, è stato dichiarato Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco e il suo skyline, visto dal Bosforo all’ora del tramonto, è forse uno dei più immortalati del Pianeta per la sua stupefacente bellezza.
Ma forse non tutti sanno che un viaggio a Istanbul è anche un percorso culinario attraverso la sua favolosa gastronomia, erede di quella ottomana e ispirata a quella del Caucaso, dell’Anatolia, dei Balcani, del Medio Oriente e del Mediterraneo. Un mix gastronomico di tale prelibatezza che la pone tra le migliori cucine del mondo. Non è un caso, infatti, che quest’anno la Turkish Airlines (www.turkishairlines.com) sia stata sponsor della finale del “Bocuse d’or” 2019, la prestigiosa competizione culinaria internazionale che si è svolta il 29 gennaio scorso a Lione.
Il nostro itinerario gastronomico parte dal grande Bazar Egizio, (in turco Mısır Çarşısı), meglio conosciuto, come mercato delle spezie. Entrando in questo bazar si ha la sensazione di vedere il mondo al caleidoscopio per l’infinità di colori presenti e per come la merce viene esposta. Un susseguirsi infinito di banchetti, colmi di ogni varietà di spezie profumate.
Proprio fuori dal mercato è possibile fermarsi a pranzare al ristorante Hamdi, (http://hamdi.com.tr/it/page/photo-gallery), che a parte la vista stupenda sul ponte di Galata e sulla Moschea Nuova, offre un viaggio sensoriale attraverso la più tradizionale cucina locale. Dai colorati antipasti “meze”, si passa alla tipica pizza “Lahmacun” e scegliete un eccellente “Kebap”, tra le infinite varietà esposte nel menu. È consigliabile accompagnare il pasto con l’Ayran, una bevanda a base di yogurt, acqua e sale originaria delle genti turco-altaiche. A conclusione del pranzo, il più buon “Katmer” di tutta Istanbul. Un dolce al pistacchio fatto con la pasta filo, sempre accompagnato da gelato alla vaniglia. Eccellente!
Gironzolando tra le vie della città si comprende come mangiare in strada sia un vero must per Istanbul, patria dello street food. All’ingresso del quartiere di Ortakoy, famoso per il suo mercato e per la vivace vita notturna, una serie infinita di baracchini che vendono il “Kumpir” – una sorta di baked potato che si farcisce con formaggio, cipolle, carne, cetrioli, olive e chi più ne ha, più ne metta – attende i turisti, mentre per le vie della città si possono incontrare i caratteristici carrettini che vendono pannocchie bollite o alla grigia e il “Sinit”, una ciambella di pasta di pane ricoperta di semi di sesamo, da farcire con la Nutella o formaggio fresco, da accompagnare sempre con il “Chay”, il classico tè del luogo.
I palati più esigenti, poi, possono essere coccolati da Nicole. A parte l’incredibile vista del locale, la chef Aylin Yazıcıoğlu, è famosa per i suoi piatti semplici di ispirazione ottomana. Il menu Discovery permette di percorre per interno l’eccellenza dell’arte culinaria turca (www.nicole.com.tr).
Una visita al quartiere ebraico è d’obbligo per curiosare tra un’infinita serie di panifici che sfornano a ogni ora del giorno. È affascinante gironzolare tra sue vie, mentre l’odore di pane appena cotto inebria i passanti con il suo intenso profumo.
Pochi passi ed è possibile arrivare nel cuore del giovane e trendy quartiere greco Fener: tra graffiti e negozi di tendenza, è consigliabile un pranzo al Perispiri. L’arredamento di questo locale colpirà immancabilmente i gli avventori, mentre l’eclettica proprietaria Cahide Erel, famosa artista di ceramiche, curato personalmente l’interior design. In un grande capannone riprendono vita arredi di vecchie sale da pranzo e la sensazione è quella di mangiare in casa della nonna. Il menu è molto tradizionale e la mise en table superba (www.perisprifener.com).
Da Bayalan, in una splendida cornice affacciata sul Bosforo presente già dal lontano 1923, lo chef patissier Filip Lenas delizia i palati più esigenti con i suoi dolci al cioccolato. Ancora oggi questo luogo rappresenta un’icona per i suoi prelibati dessert e le sue deliziose praline (www.baylangida.com).
Ostriche, aragoste, caviale russo, scampi e pesce fritto sono invece l’eccellenza del Surbalik Restaurant. Una vista meravigliosa, un’eccellente cantina di vini e la possibilità di finire la cena con una prestigiosa selezione di sigari cubani (www.surbalik.com) sono i punti forti di un’esperienza da ricordare.
Il viaggio sensoriale a Istanbul può concludersi nella lounge della Turkish Airlines (www.turkishairlines.com/it-it/flights/fly-different/lounge-istanbul), per un ulteriore appuntamento gastronomico d’eccellenza, prima di lasciare questa splendida città e volare verso nuove destinazioni.

APPUNTI DI VIAGGIO
DOVE ALLOGGIARE
La ricerca di cibo semplice e delizioso da parte dell’executive chef Selami Güleryüz è una forma d’arte in questo ristorante con vista sul Bosforo. I piatti presentano ingredienti locali e stagionali e la cantina offre 150 vini.

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