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Catania – Residenza Ersu di via Etnea più vicina

Desiree Miranda

Catania – Residenza Ersu di via Etnea più vicina

mercoledì 06 Febbraio 2019

Pochi giorni fa le proteste degli studenti, il presidente Cappellani fa il punto della situazione: “10 anni e 7 cause, ma ora ci siamo” 

CATANIA – “Finalmente stiamo chiudendo la transazione. Abbiamo affrontato sette cause e abbiamo avuto ingenti somme bloccate cautelativamente, ma abbiamo tenuto duro e alla fine siamo arrivati a una transazione, che è l’unica soluzione che si poteva avere, per un importo complessivo di circa un milione 800 mila euro”. Parla così il presidente e commissario dell’Ersu Alessandro Cappellani, a proposito dell’ex hotel Costa di via Etnea.
 
Per anni residenza universitaria, è chiusa dal 2009 e anche per questo alcuni studenti hanno protestato davanti l’edificio pochi giorni fa. “I ragazzi sanno bene qual è la situazione, li abbiamo sempre informati e, dopo circa 10 anni e tante cause, siamo arrivati a scrivere la parola fine”, continua. Dati i trascorsi però, per averne la certezza, occorre aspettare prima la firma e poi la verifica dell’effettiva realizzazione di quanto stabilito dalla transazione stessa.
 
 
In particolare la proprietà deve provvedere alla messa in sicurezza dal punto di vista antisismico, nonché all’arredamento e al riscaldamento/refrigerazione per tutto l’edificio. “Solo dopo che avremo verificato che tutto sia a posto la transazione sarà effettiva e ci saremo tolti dalle spalle il peso di una causa milionaria. Inoltre, avremo di nuovo a disposizione parte delle cifre pignorate cautelativamente che utilizzeremo per le borse di studio”, dice Cappellani. Sarà preso in affitto per 12 anni al costo di circa 850 mila euro annui e metterà a disposizione 300 posti letto.
 
Molti studenti si sono chiesti come mai si siano spesi i soldi in questo modo invece di costruire una nuova residenza, ma tutto nasce circa 10 anni fa quando la proprietà dell’hotel Costa ha fatto causa all’Ersu per mancato pagamento di quote d’affitto. Causa a cui questa ha risposto sottolineando tutte le carenze e mancanze della struttura. Da allora è iniziato un tira e molla che finalmente ha portato a una conclusione.
 
“In questi anni abbiamo lottato contro la volontà della proprietà di tirare acqua al proprio mulino a discapito degli studenti e finalmente abbiamo trovato la soluzione. Stavamo per firmarla già mesi fa – racconta il presidente dell’Ersu catanese – ma siccome era passato tanto tempo sono state necessarie alcune modifiche. Questo ha comportato che passasse di nuovo al vaglio dell’Avvocatura di Stato, la quale ha anche richiesto che la transazione fosse approvata dal Consiglio di amministrazione. Questo però è assente da un anno e ci sono voluti sei mesi perché mi nominassero commissario straordinario”.
 
Tra gli ostacoli superati anche i dubbi sulla durata della transazione da parte della Regione, del direttore e dell’avvocato dell’Università. “I 12 anni concordati gli sembrano eccessivi – spiega ancora Cappellani – ma l’Avvocatura dello Stato non solo ha detto che va bene così, ma l’ha definita una scelta vantaggiosa per l’Università”.
 
Cappellani, infine, si dice soddisfatto sia per la transazione che per le nuove risorse che arriveranno per lo scorrimento delle borse di studio. Non si riesca mai a coprirne il fabbisogno e in futuro potrebbe andare peggio. “Pare che il governo nazionale abbia deciso di togliere risorse al diritto allo studio in favore di altre manovre. Speriamo che non sia così, perché se fosse vero sarebbe come tagliare le radici a un albero per conservarne le foglie”.

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