Il progetto con finalità sociali è dell’Opera di religione “Monsignor Gioacchino Di Leo”. Si tratta di un immobile confiscato alla mafia e finalmente restituito alla Comunità
MARSALA (TP) – Sono sei i posti letto disponibili per donne in difficoltà sociali nella Casa fraterna “Pina Suriano-Emanuela Loi” che è stata inaugurata lo scorso 5 febbraio a Marsala.
Il progetto della Casa è dell’Opera di religione “monsignor Gioacchino Di Leo” ed è sostenuto dalla Diocesi di Mazara del Vallo tramite i fondi 8×1000 destinati alla carità.
Un appartamento accogliente al secondo piano del palazzo Magnolia, in contrada Ponte Fiumarella, che è stato sequestrato al marsalese Francesco Bianco e ora affittato dal Tribunale di Trapani (sezione Misure di prevenzione) tramite l’amministratore giudiziario Alberto Scuderi.
“La Casa accoglierà donne con difficoltà sociali – ha spiegato don Francesco Fiorino, direttore dell’Opera di religione – che attraversano un periodo difficile della loro vita dovute a diverse vicissitudini. Visto che il centro sarà gestito coi volontari non potremo accogliere donne con patologie o dipendenze, per le quali sarà necessaria l’accoglienza presso strutture specializzate”.
All’interno della Casa l’ambiente è familiare e accogliente. Tre stanze da letto, due bagni, una lavanderia, una cucina e un ampio salone che si affaccia con una vetrata sull’abitato di Marsala. La mattina dell’inaugurazione, tra gli altri, hanno preso parte il Vescovo monsignor Domenico Mogavero e il Procuratore della Repubblica di Marsala, Vincenzo Pantaleo. “Questa casa è la viva testimonianza dell’utilizzo dei fondi 8×1000 per le persone bisognose – ha detto il Vescovo – la struttura non certo potrà essere quella risolutiva per tutti i problemi nel sociale che si registrano a Marsala ma è una piccola fiammella che si aggiunge alle altre già operative. La nostra Chiesa è in prima linea già con la mensa fraterna della Caritas diocesana “Fondazione San Vito Onlus”. Questa Casa – conclude monsignor Mogavero -, sono certo, sarà d’aiuto a tante donne in difficoltà ma darà anche sostentamento, sempre coi fondi 8×1000, ad attività di altre associazioni e Centri”.
All’inaugurazione erano presenti anche l’assessore comunale Clara Ruggeri, l’amministratore giudiziario Alberto Scuderi e i vertici locali delle Forze dell’Ordine. La struttura è dedicata alla memoria di Pina Suriano, laica di Azione Cattolica, beatificata nel 2004, e Emanuela Loi, agente della scorta di Paolo Borsellino, uccisa dalla violenza mafiosa nella Strage di via D’Amelio.
Un immobile confiscato alla mafia e restituito alla comunità. Una struttura data a persone che non hanno nulla, ma che adesso possono contare sul calore di un tetto sopra la testa.