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Messina – Sale la tensione per il Bilancio 2019/2021

Lina Bruno

Messina – Sale la tensione per il Bilancio 2019/2021

giovedì 21 Febbraio 2019

Tra i passaggi più controversi c’è il netto taglio delle risorse destinate ai servizi sociali. Già approvato dalla Giunta De Luca, deve adesso passare dal voto del Consiglio comunale

MESSINA – Spetta al Consiglio comunale approvarlo, ma la tensione sull’argomento è già molto alta. Il Bilancio di previsione 2019/2021 è l’espressione della visione politico amministrativa che il sindaco Cateno De Luca in questi mesi ha più volte evidenziato e le scelte finanziarie esprimono dunque precise linee di indirizzo.
 
Su quest’atto, così come sul Piano del fabbisogno del personale, Cgil e Uil dicono di essere stati coinvolti solo dopo l’approvazione in Giunta. I sindacati contestano il metodo ma anche buona parte del contenuto del documento finanziario e adesso possono soltanto confidare negli eventuali emendamenti migliorativi del Consiglio.
 
Un bilancio di oltre 735 milioni di euro – era di circa 747 mln quello del 2018 – che come si legge nella premessa “rispetta l’equilibrio senza utilizzare l’avanzo di amministrazione”. L’Ente utilizzerà maggiori entrate proprie rispetto ai trasferimenti da Stato-Regione, passando dal 39% al 44%, compresi i due milioni di euro che si prevede di recuperare dagli accertamenti di evasione di Imu e Tari.
 
I tagli più importanti forse sono quelli nei servizi sociali: circa 15 mln e mezzo di euro. Rispetto al 2018 non ci sono i 5 milioni di euro dei fondi Pac per il Distretto D26 a favore dell’assistenza domiciliare e neppure il contributo per le mense dei poveri. E guardando tra le voci della tabella C, si evince un risparmio del 10,8% sulla voce personale, grazie anche al pensionamento nei prossimi mesi di numerosi dipendenti. Si prevede poi la stabilizzazione dei 76 precari e l’assunzione a tempo determinato di 46 vigili.
 
Passa da 17 mln a 23 mln di euro il contributo del Comune per Atm, dato che sembrerebbe contrastare con la decisione di mettere in liquidazione l’azienda trasporti. In realtà, quel 33,6% in più di trasferimento rispetto al 2018 dovrebbero servire per l’avvio della nuova Spa ma nell’immediato, visto il problema di liquidità della partecipata, la somma è necessaria per garantire gli stipendi per i prossimi mesi, almeno fino a quando non si sbloccherà l’anticipazione di cassa della Bnl.
 
Un taglio è previsto anche alle spese per manifestazioni culturali, con la sparizione anche dei 100 mila euro per il Teatro Vittorio Emanuele. Attenzione e risorse viene riservata nel bilancio alla manutenzione ordinaria – soprattutto delle scuole con 480 mila euro previsti a fronte degli 80 mila euro del 2018 – delle strade, con un incremento del 23,8% e delle caditoie delle acque bianche, di competenza dell’Amam, con un milione 150 mila euro a fronte dei 50 mila euro precedenti.
 
“Abbiamo inviato al sindaco le nostre controdeduzioni – ha affermato Giovanni Mastroeni, segretario della Cgil – e abbiamo notato che del risparmio di circa 58 mln di euro, 32 vengono dai debiti fuori bilancio, che nel 2018 erano spalmati su 10 anni e adesso su 20, e quindi ne viene contenuta l’incidenza. Altri sette milioni si risparmiano per effetto dei circa 200 pensionamenti. Si tagliano i fondi per i servizi sociali ed è incomprensibile. Ci sembra un controsenso, anche se ci fa piacere l’aumento del trasferimento per Atm visto che si è detto di tutto contro questa azienda ed i suoi dipendenti”.
 
Ivan Tripodi, segretario della Uil, ha parlato invece di “bilancio della depressione sia economica che morale per la città. Con i tagli sono messi in difficoltà i servizi alla persona, anche se assicurano che verranno soddisfatti i bisogni, ma è da capire come. Non sono previste nuove assunzioni e l’unica nota positiva è la stabilizzazione dei 76 precari. La Cosfel, però, si riunisce tra una decina di giorni e se non si approva il documento al più presto si rischia anche stavolta di non arrivare in tempo, com’è successo già a dicembre”.
 
Una delibera di Giunta era corsa ai ripari prolungando per tutto il 2019 il loro rapporto di lavoro con Palazzo Zanca. “Ci risiamo quindi – ha concluso il sindacalista – con la solita pressione sui consiglieri che invece dovrebbero avere la tranquillità per votare un documento così importante dopo un esame attento”.

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