Nonagesimo anno - QdS

Nonagesimo anno

Pino Grimaldi

Nonagesimo anno

venerdì 22 Febbraio 2019
Solo foto-gruppo su Corsera, giorni dopo la celebrazione: Mattarella ingrugnito, Parolin spaesato e Conte stralunato. Così è stato celebrato il novantesimo anniversario della fine della questione romana che affliggeva dal 1870 i rapporti Stato/ Chiesa.
11 Febbraio 1929: nella Basilica del Laterano in Roma il rappresentante di Papa Pio IX, Cardinal Gasparri Segretario di Stato Vaticano ed il Cav. Benito Mussolini primo ministro e segretario di Stato, in rappresentanza di Vittorio Emanuele III re d’Italia firmano il Concordato ed i Patti relativi che dichiarano il riconoscimento dello Stato del Vaticano, estensione ed autonomia in territorio Italiano con a capo il Papa, religione cattolica dichiarata di Stato, rinuncia alla nomina dei Vescovi, validità giuridica del matrimonio in chiesa.
 
Cinque gli anni che – dal 1924 – avevano visto negoziatori della due parti lavorare sotto traccia, con papa e re all’inizio contrari, a dirimere la vexata quaestio determinatasi con la breccia di Porta Pia. Ma alla fine grazie anche al contributo del principe Pacelli, nipote del futuro Pio XII, diplomatico interessato a vedere il Vaticano riconosciuto dall’Italia e la religione cattolica onorata e praticata liberamente, si giunse a protocolli soddisfacenti sia il re che il pontefice. Mussolini al governo fin dal Novembre 1922,miscredente, mangiapreti doc si dovette convertire a firmare concordato e patti nonostante l’ostilità del nucleo duro del suo partito cedendo alla ragion di stato che non poteva continuare ad avere sul proprio territorio un nemico – il papa – prigioniero nei suoi palazzi, mentre gran parte di curia e clero – vicino al fascismo – reclamavano il diritto del popolo d’essere onorato nei suoi sentimenti religiosi.
 
Fu la regina Elena, montenegrina e cattolica convinta che – sembra – fece avviare i contatti e Dino Grandi a soffiare sul collo di Mussolini di “passare alla storia” risolvendo un problema che vedeva anche interferenza di altri Stati in favore della Chiesa. La data quella del festeggiamento della Madonna di Lourdes, quasi a dimostrare che ciò che accadeva aveva del “miracoloso” perché non prevedibile, avvenuto senza spargimento di sangue e con mutua gioia che portò Pio IX a profferire la frase “grazie all’uomo che la Provvidenza ha mandato” non elogio per Mussolini, ma a gloria alla provvidenza!
 
Il concordato è stato poi rivisto nel 1984 firmatari il Cardinal Casaroli e Bettino Craxi. Stranamente due presidenti del Consiglio tra i meno cattolici che l’Italia abbia avuto ne furono attori. Ma – per esattezza storica – essi firmarono non a nome del partito fascista o di quello socialista, ma per conto della Monarchia e della Repubblica italiana.
 
Nonostante il valore “storico”, di riappacificazione e della coscienza del popolo e di due Stati il nonagesimo non ha fatto “notizia” come solito per altre, anche truci, fatti del passato. In fondo era solo anniversario di un evento di 90 anni fa: un compleanno.
Accettabile. Ma il mio, che coincide, lo festeggio. A buon fine.

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