Segreto professionale - QdS

Segreto professionale

Pino Grimaldi

Segreto professionale

venerdì 01 Marzo 2019
Come chiameremmo un avvocato che è stato tale per 10 anni di una persona della quale curava anche interessi personali e della quale è stato “consigliere” e dunque depositario di fatti personali anche intimi, se un giorno decidesse di”vomitare” tutto quanto appreso e vissuto, per pubblicamente diffamare il suo cliente? Verosimilmente “farabutto”; e se legato al segreto per fatti inerenti il suo ufficio, indegno di appartenere ad un ordine qualsiasi esso sia ed esserne radiato ipso facto oltre a subire un processo, se intentatogli. Ovvio.
 
Non parrebbe in Usa. Ove sta accadendo che un avvocato, già peraltro condannato a tre anni di reclusione per fatti indebiti e per avere mentito su avvenimenti di carattere politico istituzionale, viene ospitato e sentito dalla Commissione di Supervisione della Camera dei Rappresentanti di quel Paese, su quanto ha avuto modo di sapere dal suo cliente che qualifica “imbroglione, razzista trafficante e farabutto”.
 
E tutto ciò di sua spontanea volontà vergognandosi – dice – di avergli per tanti anni tenuto il “bordone” anche se è ben noto esserne stato lautamente retribuito.
L’avvocato si chiama Cohen ed il cliente Trump, al momento Presidente degli Stati Uniti d’America.
 
E la commissione di supervisione parlamentare è quella votata dalla camera – a maggioranza democratica – ed il cliente Presidente è il repubblicano che sconfisse malamente i democratici, per loro demerito, i quali ora cercano, “patrioti” novelli, di defenestrare il nemico Presidente, nulla loro importando di coprirsi di vergogna per avere organizzato l’udienza con l’avvocato proprio il giorno in cui l’accusato presidente si trovava ad Hanoi – Vietnam – per incontrare il Nord Koreano Kim-un e finalmente parlare di pace tra i due paesi che dal 1953 continuano de iure ad essere in guerra essendo stato all’epoca sottoscritto solo il “cessate il fuoco” accampandosi ambedue sul 38° parallelo.
 
Sono riusciti nell’intento di far fallire le trattative e pensano- perché hanno da vendicarsi contro il “male assoluto”- di potere giungere al suo impeachment non considerando che comunque lascerebbero la presidenza sempre in mano repubblicana (il Vice Pence) e farebbero sprofondare la nazione oggi più ricca e potente del mondo occidentale, con la disoccupazione più bassa e con armamento da first class, maker della vita socio economica mondiale – in un baratro: cupio dissolvi!
Il fallimento dell’incontro di Hanoi aveva come premessa alla pace la rimozione delle sanzioni Usa alla Korea e la denuclearizzazione di questa.
 
Quando Trump nel corso dei colloqui è stato informato su quanto Cohen stava dicendo a Washington ha compreso che la sua azione avrebbe trovato il no della Camera alla ratifica del suo possibile accordo internazionale.
A quel momento si è rifugiato sulla “attenuazione” delle sanzioni fatto che ha indotto Kim a bloccare i colloqui e lasciar e- ma ambedue di fatto – il meeting. I democratici parrebbe far danno ovunque. Ne sappiamo qualcosa in Europa.
Buon sangue non mente.

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