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Trapani – Un viaggio itinerante alla scoperta della Mazara del Vallo nascosta

Pietro Vultaggio

Trapani – Un viaggio itinerante alla scoperta della Mazara del Vallo nascosta

lunedì 04 Marzo 2019

Iniziativa della cooperativa Korai: cultura, natura, arte, cibo e integrazione. Un appuntamento che si inserisce nell’ambito del progetto “Knowledge to Love”

MAZARA DEL VALLO (TP) – Domenica 3 marzo, la cooperativa Korai – Territorio, Sviluppo e Cultura ha organizzato un viaggio itinerante tra terra e mare, alla scoperta dei meravigliosi tesori nascosti di Mazara del Vallo tra cultura, natura, arte, cibo e integrazione. Un appuntamento per il ciclo Territories che si inserisce nel progetto Knowledge to Love. Una scoperta che inizia dalla Riserva Naturale Integrale “Lago Preola e Gorghi Tondi”: una oasi WWF che è un insieme di specchi d’acqua, di origine carsica, lacustri naturali salmastri. L’intera area è strategica per l’avifauna migratoria.
 
È una zona particolare, per molti versi insolita e proprio per questo e per lo scenario che la circonda è un luogo di grande valore naturalistico e paesaggistico, dimora di specie protette come aironi, falchi di palude e germani reali. Qui, armoniosamente integrati nella riserva, si trovano i vigneti della Tenuta Gorghi Tondi, patrimonio vitivinicolo e ambientale unico. Gli intensi profumi della cantina hanno accompagnato i visitatori nel corso della visita.
 
Piazza della Repubblica a Mazara del Vallo 
 
Un percorso sensoriale tramite la degustazione di pregiati vini abbinati ai sapori tipici del territorio. Si è passati poi alla scoperta della città, attraverso stradine tipiche e costruzioni secolari. Mazara del Vallo, conosciuto come città delle cento chiese, è stata definita da storici e intellettuali “il Balcone del Mediterraneo”, proprio perchè è una comunità dove convivono pacificamente culture, religioni ed etnie differenti. Nella Casbah, si è percorso il tessuto viario di matrice araba impreziosito dalle Chiese di S. Ignazio e di S. Francesco e della Basilica Cattedrale, dai resti dell’Arco del Castello Normanno, dalla Chiesa di S. Michele, dal seminario arcivescovile, dall’ex Collegio dei Gesuiti, e dal quartiere ebraico della Giudecca. A conclusione di questa esperienza, si è giunti al lungomare dove fa da padrone il porto canale con i suoi pescherecci, le sue usanze secolari, le sue tradizioni. Attività capofila è il commercio del gambero rosso, rinomato in tutto il mondo.
 
Infine le testimonianze archeologiche del Museo del Satiro Danzante: qui calchi in gesso, riproduzioni e sistemi audiovisivi hanno mostrato ai visitatori il preziosissimo patrimonio sommerso recuperato nel canale di Sicilia. Una terra tutta da scoprire, una terra nascosta e che apre le sue bellezze ai pochi intenditori moderni. Sembra non esserci più tempo per fermarsi e guardare la bellezza, in un mondo che va avanti e che non si ferma ad osservare la semplicità delle cose.

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