Smart city, in Sicilia il futuro è ancora lontano - QdS

Smart city, in Sicilia il futuro è ancora lontano

Rosario Battiato

Smart city, in Sicilia il futuro è ancora lontano

martedì 05 Marzo 2019

Il percorso verso le smart city presentato dall’Enea nell’ambito dell’accordo di programma con il Mise. Diverse soluzioni innovative sono già state testate in alcuni quartieri di Roma

PALERMO – La città del futuro è già qui. Perlomeno in Italia, dove si moltiplicano le soluzioni per migliorare la qualità della vita urbana e coniugarla con la sostenibilità, mentre restano ancora limitate le esperienze isolane in termini di illuminazione pubblica, controllo automatizzato della depurazione e monitoraggio dell’aria.
 
Il percorso verso la smart city è stato illustrato dall’Enea in collaborazione con i principali istituti universitari nazionali nell’ambito del progetto “Sviluppo di un modello integrato di Smart District Urbano” dell’Accordo di Programma con il Ministero dello Sviluppo Economico.
 
L’Agenzia, si legge in una nota, ha sviluppato un modello di “città del futuro con soluzioni e strumenti hi tech per abitazioni e ambiente urbano basate su risparmio energetico e idrico, sicurezza, salute e comfort abitativo delle persone, economia circolare e monitoraggio ambientale, ma anche co-governance e partecipazione alla vita collettiva”. Alcune di queste soluzioni sono state già “testate in alcuni quartieri di Roma e in altri Comuni italiani e successivamente qualificate all’interno dello Smart Village del Centro Enea Casaccia”.
 
Il modello, che risulta direttamente operativo nei contesti urbani, prevede tre settori applicativi: servizi aggregati per edifici, infrastrutture pubbliche energivore e smart community. A livello orizzontale è stata sviluppata una “piattaforma Ict di integrazione, la cosiddetta Smart City Platform, in grado di connettere tutti i servizi urbani alla piattaforma di distretto e di integrare i prototipi e le soluzioni innovative realizzate”.
 
Le tecnologie integrate, in riferimento al modello replicabile di città del futuro, affrontano nove diversi temi che si legano ai passaggi più rilevanti del contesto urbano a livello collettivo e individuale: si passa pertanto dalla smart home, che riguarda una serie di sensori a costi contenuti e ridotta invasività che sono in grado di effettuare nelle abitazioni monitoraggi energetico-ambientale, segnalare effrazioni alla sicurezza e controllare le condizioni di salute delle persone, allo smart building che risulta essere un “edificio innovativo implementato da un impianto fotovoltaico, batterie per l’accumulo e gestione innovativa dei flussi energetici, in grado di ridurre la necessità di scambio con la rete elettrica, abbattendo di conseguenza i costi per l’utente finale”, per arrivare fino alle soluzioni che riguardano da vicino le pubbliche amministrazioni come la smart street, con soluzioni per il monitoraggio dei parcheggi, la rilevazione di infrazioni o l’accesso in aree sensibili, il monitoraggio dell’inquinamento acustico e della qualità dell’aria, la rilevazione di situazioni critiche (es. allagamenti) e la ricarica di veicoli elettrici, e i lampioni intelligenti che sono dotati di connettività e sensoristica per poter regolare da remoto e in automatico l’intensità dell’illuminazione pubblica a led, che permettono di ridurre i costi anche dell’80%.
 
Altre tipologie riguardano i software per previsioni di rischio delle infrastrutture energetiche e idriche e un sistema basato su droni per il monitoraggio energetico degli edifici energivori, l’analisi della qualità dell’aria, attraverso video e termografie nell’infrarosso, e il calcolo delle dispersioni di calore e della concentrazione di inquinanti.
 
A disposizione ci sono anche la gestione delle acque e degli scarti organici, con soluzioni che consentono di individuare le perdite idriche in tempo reale, a livello di singolo utente e di distretto urbano, ma anche il controllo automatizzato degli impianti di depurazione delle acque reflue, la piattaforma nazionale per il monitoraggio e la valutazione dei consumi delle infrastrutture pubbliche energivore e il Social urbannetwork.

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