Viabilità. Gli automobilisti e i rischi per la vita.
Quaranta miliardi di lire. Tanto fu messo a disposizione dalla Provincia regionale, 17 anni fa, per intervenire sull’asse che collega Corleone e Partinico, passando da San Cipirello.
Grossi rischi. Oltre alle difficoltà per i collegamenti fra i vari Comuni della zona, occorre segnalare quelle per gli utenti della strada, costretti a superare ostacoli non indifferenti.
PALERMO – Quella della Strada provinciale 4 e della Strada provinciale 2, ovvero l’asse che collega Corleone a Partinico, passando da San Cipirello, è una storia che si trascina da circa 17 anni, poiché già nel lontano 1993, nel bilancio dell’amministrazione provinciale palermitana furono stanziati circa 40 miliardi delle vecchie lire. In realtà, però, sui 45 km di strada si fece poco o nulla.
Poi arrivò l’amministrazione Musotto, che nel 2003 ripresentò il progetto nel suo programma elettorale. Nel 2005, sempre Musotto, dichiarò in fase di completa definizione la progettazione per il collegamento del corleonese con l’autostrada A29. Ma di concreto, nulla.
Nel 2008 è stato eletto come presidente della Provincia, Giovanni Avanti il quale, a pochi mesi dal suo insediamento, ha lanciato un Piano strategico per la grande viabilità della provincia di Palermo. Questo prevede sei grandi progetti per una spesa complessiva di 1 miliardo e 700 milioni di euro. Tra cui figura anche la Corleone-San Cipirrello-Partinico (oggi meglio definita Corleone-Mare). Il tratto stradale coinvolge 14 comuni per un tracciato di 40 km circa e ha un costo di quasi 300 milioni di euro.
Ma cosa significa quest’opera per quel territorio? La Corleone-Mare, riveste un ruolo importantissimo per la vita e lo sviluppo dell’entroterra corleonese. Basti pensare che grazie all’intersezione con la Palermo-Sciacca consentirebbe di raggiungere il capoluogo in tempi più contenuti rispetto agli attuali, permetterebbe di raggiungere l’aeroporto più rapidamente e rappresenterebbe l’unica possibilità di decollo dell’Area industriale Ponte aranci.
Ma quali sono realmente le condizioni di questo tratto di strada? L’attuale asse Corleone-San Cipirrello (Sp4) e la San Cipirrello-Partinico (Sp2) è in condizioni davvero emergenziali e in molti tratti risulta disconnessa: ci sono persino delle buche che con la pioggia si trasformano in veri e propri laghi. In tanti hanno denunciato la pericolosità di questo tracciato e settimane fa si è persino costituito un comitato dal nome rievocativo: “La strada promessa”. Scopo di tale comitato, è quello di creare uno strumento a disposizione dei cittadini finalizzato a portare avanti con determinazione una battaglia di civiltà per la soluzione dei gravi problemi della viabilità del corleonese.
“Il comitato – si legge nella nota diffusa con la costituzione del gruppo – non fa riferimento a nessun colore politico e si propone di essere rispettoso delle persone e delle istituzioni”.
“Lo stato di degrado e pericolosità – ha detto Giusy Scafidi, capogruppo di Italia dei valori in Consiglio provinciale e presidente della commissione Controllo e garanzia – in cui versa gran parte della rete stradale provinciale sta mettendo a dura prova i cittadini di questo entroterra da sempre penalizzato negli investimenti relativi alla viabilità e dal susseguirsi di promesse mai mantenute. Il mancato avvio dei lavori di messa in sicurezza ha già causato notevoli danni alle autovetture che giornalmente vi transitano e mette a repentaglio l’incolumità degli stessi cittadini ormai esasperati”.
A questo punto, a seguito di una perizia più ampia, la Provincia ha proceduto in data due ottobre 2009, alla deliberazione di 3 milioni di euro per lavori di messa in sicurezza dell’intero tronco stradale Sp4 e Sp2. Nel frattempo, però, i 3 milioni impegnati e già stanziati, attendono che l’Urega (Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici) esplichi la gara d’appalto in quanto la progettazione supera 1 milione 250 mila euro.
Ai tanti disagi dei cittadini che giornalmente percorrono quel tracciato, va aggiunta la lentezza della burocrazia che sicuramente non agevola il processo. E mentre i disagi saranno tamponati da provvedimenti provvisori, in attesa del grande progetto che vedrà il suo inizio non prima dei prossimi quattro anni, per i più non rimane altro che sperare di non dovere attendere altri 15 anni per poi non vedere nulla di concreto. Speriamo che, stavolta, sia quella buona.
Il presidente Avanti. Corleone-Mare: “Il progetto entro 18 mesi”
Sulla questione, abbiamo sentito il presidente della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti.
Come si è arrivati a questo punto e perché ci sono voluti 15 anni?
“Subito dopo il mio insediamento ho affrontato questa vicenda, che risale agli anni Novanta ed è stata segnata da vicende giudiziarie riguardanti un’impresa. Abbiamo già istituito un gruppo di progettazione, interno all’ufficio, per avviare il progetto preliminare dell’intero tronco stradale”.
Cosa prevede il progetto della Corelone-Mare e con quali fondi finanzierete l’opera?
“Il progetto prevede una strada nuova e con due carreggiate. In alcuni tratti, ove possibile, utilizzeremo parte del tracciato esistente, naturalmente adeguandolo agli standard di sicurezza. Prevediamo di consegnare il progetto preliminare entro 18 mesi al fine di accedere ai finanziamenti e procedere così alla redazione del progetto esecutivo e poi all’appalto”.