L’itinerario arabo-normanno traino per il turismo isolano - QdS

L’itinerario arabo-normanno traino per il turismo isolano

Chiara Giarrusso

L’itinerario arabo-normanno traino per il turismo isolano

mercoledì 17 Marzo 2010

Palermo, Monreale e Cefalù potrebbero diventare presto “patrimonio mondiale dell’Unesco”. Dieci monumenti del circondario candidati a “valore universale eccezionale”

PALERMO – La notizia è stata resa nota lo scorso 13 marzo. La proposta, formalizzata circa un mese fa al Ministero dei Beni e delle attività culturali, riguarda la candidatura nella Lista del Patrimonio mondiale (World Heritage List) dell’Unesco dell’itinerario arabo-normanno di Palermo, Monreale e Cefalù.
Dieci monumenti “candidati a valore universale eccezionale”: Palazzo Reale o dei Normanni, la Cappella Palatina, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, la chiesa di San Cataldo, il palazzo della Zisa, la Cattedrale di Palermo, il palazzo della Cuba, a cui si aggiungono  il  Duomo e il Chiostro rispettivamente di Monreale e Cefalù. Una proposta, che se accolta dal Comitato del patrimonio mondiale presso l’Unesco, potrebbe generare un aumento medio del 20% – 30%  dei flussi turistici, con evidenti ricadute positive nel tessuto economico delle zone interessate.
 
“Abbiamo avanzato la seguente candidatura al Ministero del Beni culturali già un mese fa – spiega Gaetano Armao, assessore regionale ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – con l’intendimento di realizzare una straordinaria opportunità per Palermo, Monreale e Cefalù. La presenza della delegazione della Commissione in visita in questi giorni in Sicilia rafforza questa nostra proposta. Decisamente strategico sarà il  piano di gestione. Nei prossimi giorni – ha continuato ancora Armao – sarà costituito un comitato di coordinamento tra Regione, autonomie locali e istituzioni economiche promotrici e un comitato scientifico per supportare questa candidatura.
“Ne faranno parte esponenti della cultura, dell’università e del mondo dell’economia e delle imprese e tutti coloro che possono dare un contributo, affinché questo piano di gestione sia il più strutturato possibile e spinga un’istanza che sia coronata da successo da parte dell’Unesco. Un’azione comune, quindi, senza divisioni per la nostra città”.
A sostegno di un’azione comune per la candidatura dell’itinerario arabo-normanno a patrimonio mondiale, l’incontro tra la delegazione di parlamentari della commissione Cultura VII della Camera deputati, presieduta da Valentina Aprea e composta tra gli altri da Paola Frassinetti, Luigi Nicolais, Emerenzio Barbieri, Luisa Capitano Santolini, Francesco Petricone, Tonino Russo, Fabio, Granata, Gabriella Giammanco e Alessandra Siragusa, e la Commissione Cultura dell’Ars presieduta da Fausto Fagone.
 
“A livello nazionale – ha spiegato l’On. Valentina Aprea Presidente della VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati – indichiamo come priorità l’itinerario arabo-normanno siciliano. Ci ha colpito molto la coralità dell’impegno delle istituzioni. La stessa storia arabo-normanna, anche se sarebbe meglio definirla siculo-normanna, pone l’accento sulla lezione che i siciliani ci hanno lasciato. A riprova che, la storia va avanti per contaminazione. Una lezione, che la Sicilia ci consegna, da riproporre come simbolo di integrazione, specie in un momento storico come quello odierno, in cui tra i popoli si erigono barriere”.
 

 
L’approfondimento. I siti siciliani già nell’Olimpo mondiale
 
PALERMO – I siti siciliani  inseriti  tra il 1997 e il 2005 nella lista del patrimonio dell’Unesco sono, ad oggi, l’area archeologica di Agrigento (1997), la Villa Romana del Casale di piazza Armerina (1997),  le Isole Eolie (2000), le Città barocche della Val di Noto (2002), Siracusa e la Necropoli rocciosa di Pantalica (2005). Ripercorrendo le tappe principali, con cui si è giunti alla candidatura del “complesso monumentale arabo-normanno di Palermo, Cefalù e Monreale”, risale al 1996 la richiesta di iscrizione dell’Italia nell’apposita lista propositiva del sito “Centro storico di Palermo, Orto Botanico e Complesso di Monreale”, che comprende la proposta del 2001 riguardante Palermo e la cattedrale di Monreale. A seguito di nuovi indirizzi strategici individuati dall’Unesco, questa proposta è stata modificata ed integrata con l’inserimento di Cefalù. In ultimo risale al 27 luglio 2009, la risoluzione, presentata dal deputato Tonino Russo ed adottata dalla VII Commissione Cultura della Camera,  con cui il Governo si impegna ad adottare tutte le iniziative utili a sostenere ed accelerare il processo di inserimento del percorso arabo-normanno di Palermo, Cefalù e Monreale, nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco.

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