Il bando relativo, che scade il 2 agosto 2010, è stato pubblicato sul supplemento ordinario alla Gazzetta della Regione siciliana n. 11 del 5 marzo 2010.
Emanato con il decreto del 9 dicembre 2009, in attuazione del P.O. FESR 2007/2013 (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), il bando individua quali beneficiari del finanziamento , la stessa Regione e le sue agenzie, gli enti locali (anche consorziati), le aziende sanitarie e ospedaliere, le aziende pubbliche e i soggetti a capitale pubblico, i centri di ricerca pubblici, altri enti pubblici che possono essere anche consorziati o convenzionati con società E.S.Co. o società di servizi energetici (delibera AEEG n.103/03 allegato A e successive modifiche).
Tipologie progettuali ammesse
In accordo con il P.O. F.E.S.R. Sicilia: 2007/2013, le tipologie progettuali finanziabili riguardano: l’installazione d’impianti solari termici negli edifici di proprietà pubblica o adibiti a uso pubblico di nuova realizzazione o da ristrutturare, in cui il consumo reale o previsto di energia primaria per la produzione di acqua calda sanitaria superi almeno il 10% del consumo totale annuo o in cui si faccia uso esclusivo di elettricità per la produzione di acqua calda sanitaria (piscine, palazzetti dello sport, ospedali, caserme e carceri, ecc.);
l’installazione d’impianti di Solar Cooling (raffrescamento estivo) negli edifici di proprietà pubblica o adibiti a uso pubblico di nuova realizzazione o da ristrutturare;
l’installazione d’impianti fotovoltaici mediante l’integrazione degli elementi fotovoltaici nel progetto architettonico. I pannelli possono essere installati sia sulla copertura sia sulla facciata, anche come elementi di ombreggiamento.
È ammessa anche l’installazione di pannelli con “parziale integrazione” solo su edifici esistenti.
Aiuti anche per l’’installazione d’impianti micro-eolici con potenza totale per impianto inferiore a 60 kW nell’edilizia extraurbana, nelle zone rurali e nelle aree industriali e nei porti;
l’installazione di caldaie e centrali termiche a biomassa, la realizzazione di centrali di cogenerazione per la produzione di energia elettrica (con potenza massima di 200 kWe) e calore alimentate a SRF o altri combustibili di origine vegetale e l’integrazione della filiera delle biomasse ai progetti di utilizzazione dell’idrogeno;
l’installazione d’impianti per la produzione di biogas o altre forme di combustibile, impianti di cogenerazione per la produzione di energia elettrica (con potenza massima di 200 kWe) e calore alimentati a biogas proveniente da residui zootecnici, installati nell’edilizia extraurbana nelle zone agricole e montane.
Sperimentazione colture/filiere biodiesel e bioetanolo, azioni di start-up
L’installazione d’impianti per l’estrazione e la trans esterificazione dell’olio vegetale, della fermentazione e della distillazione di residui zuccherini.
Sfruttamento salti idrici residui
Sono ammesse iniziative per l’utilizzazione dell’energia potenziale nelle infrastrutture di trasporto e distribuzione dell’acqua mediante turbine idrauliche di potenze inferiori a 100 kW.
Efficienza energetica, cogenerazione, gestione energetica
Sono ammesse iniziative per il miglioramento dell’efficienza energetica negli usi finali (reti, edifici, impianti tecnologici); cogenerazione e trigenerazione, ossia produzione combinata di energia elettrica, meccanica e calore.
Allocazione delle risorse
L’importo totale di 60 milioni di euro è così ripartito: solare (18.690.696,74 €), eolico (5.607.711 €), biomassa (8.411.567 €); idroelettrica, geotermica e altre (7.290.024 €) comprendente anche l’efficienza energetica; la cogenerazione e trigenerazione, la gestione energetica (20.000.000 €).
Tutti gli interventi possono essere finanziati a fondo perduto fino all’80% del costo dell’investimento. Solo per gli impianti fotovoltaici classificati come “parzialmente integrati”, la massima percentuale del finanziamento previsto è pari al 20%.
L’investimento minimo ammissibile per singolo intervento dovrà essere almeno pari a 50 mila euro, con la limitazione che non potrà essere concesso a un medesimo soggetto proponente, un contributo superiore ai 3 milioni di euro.
Le domande di finanziamento devono essere redatte su appositi moduli (scaricabili dal sito web dell’Assessorato Regionale all’Industria) e spedite, insieme al progetto definitivo, con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.