E, ancora, poche agevolazioni in materia di conciliazione dei tempi di vita privata e lavoro e una formazione specifica carente. Sono queste le tematiche emerse nei giorni scorsi a Palermo, nel corso di un seminario formativo dei “Comitati per l’imprenditoria femminile” (Cif), organizzato da Unioncamere Sicilia. Fari puntati anche sull’aspetto creditizio e sulle possibilità offerte dalle agevolazioni previste per le imprese rosa.
“Le donne – aggiunge il segretario generale di Unioncamere Sicilia, Alessandro Alfano – sono una risorsa per la Sicilia. Un’impresa su quattro è gestita dal gentil sesso e gli ultimi dati di Movimpresa dimostrano che le imprenditrici hanno retto meglio la crisi rispetto agli uomini. Ecco perché vanno aiutate e supportate”.
Non a caso in Sicilia c’è chi ha cominciato a credere proprio in questo percorso virtuoso ed è la Camera di Commercio di Enna.
Ovviamente, sul territorio provinciale c’è la possibilità di attingere a nuovi finanziamenti proprio per le donne che vogliono fare impresa. Un investimento che parte da uno dei territori che più vive la crisi e che ha la più alta percentuale di disoccupazione rispetto al resto dell’Isola. Un esempio quindi da seguire anche per le altre province.
Pur chiudendo l’anno con il segno meno, per le imprese individuali a conduzione femminile il bilancio 2009 risulta meno pesante di quello subito dalle imprese con a capo un uomo: -1,2 per cento (pari a 10 mila 130 unità in meno), contro il -1,6 per cento fatto registrare dai colleghi uomini. A sostenere la migliore tenuta delle imprese al femminile hanno contribuito in maniera significativa le attività avviate da donne immigrate da paesi non appartenenti all’Unione Europea, il cui saldo è stato positivo per poco più di 3 mila unità (il 6,4 per cento in più rispetto al 2008).
Alla fine del 2009, pertanto, la quota dei titolari donne di ditte individuali sul totale risultava leggermente aumentata rispetto al 2008 (dal 25,5 al 25,6 per cento), e corrispondente ad uno stock di titolari donne pari a 862 mila 894 unità, concentrate soprattutto nel commercio, nell’agricoltura e nei servizi (688 mila 694 titolari, il 79,8 per cento di tutte le imprese individuali a conduzione femminile), come rilevato da Unioncamere e InfoCamere.