Ambiente. Tra l’incuria e l’inciviltà cresce il degrado urbano.
Denari e dolori. Anche le aree realizzate in tempi recenti e costate fior di quattrini sono state prese di mira dai vandali e non sono state ripristinate dall’amministrazione comunale.
Danneggiamenti. Sedili divelti nelle piazzette, rifiuti lasciati ovunque, tombini scoperti, lampioni rotti, alberi e siepi abbandonati sono scene consuete girovagando tra la "Sorda" e la "Bassa".
MODICA (RG) – Le aree a verde pubbliche della Città della Contea sono, da anni, tristemente abbandonate e nel più profondo degrado. Anche quelle di recente realizzate, attraverso progetti costati fior di quattrini, sono state già danneggiate e deturpate da chi pensa forse che libertà vuol dire fare quello che pare senza alcun rispetto per le cose che appartengono, come in questo caso, ad un’intera comunità.
Il nostro triste viaggio, questa volta, inizia da Modica Sorda, dove la villetta adiacente l’ospedale “Maggiore” è stata, nel tempo, presa di mira dai vandali e dagli incivili che l’hanno ridotta praticamente in un immondezzaio. Tra quelle che una volta erano le aiuole, c’è di tutto: dalle lattine alle bottiglie in vetro, dai giornali a qualsiasi altro rifiuto. Come se non bastasse anche i muri di cinta e i tronchi degli alberi sono stati presi di mira con scritte e disegni di vario genere. Da notare che qui la spazzatura giace ammucchiata da tempo, a dimostrazione che le responsabilità sono anche di chi avrebbe dovuto, non solo vigilare, ma anche pulire per rendere decoroso e sicuro tale sito.
Ci spostiamo a Modica Bassa e andiamo a perlustrare Villa Cascino, presso il quartiere d’Oriente, il più grande spazio a verde della città ma anche il più degradato e abbandonato. La villa recuperata alla fine degli anni Novanta dall’allora amministrazione Ruta, successivamente è stata progressivamente abbandonata a se stessa ed oggi è stata addirittura chiusa a scopo precauzionale in quanto i pericoli al suo interno sono parecchi. Muri di cinta pericolanti, ringhiere inesistenti, alberi e siepi abbandonati, lampioni rotti, scale di legno fradice e pericolanti e per concludere, servizi igienici completamente distrutti. Lasciamo a malincuore tale sito e dei passanti ci fanno notare l’area adiacente la scuola Milano-Palermo. Tale area è presa di mira costantemente dai tanti frequentatori dei pochi locali pubblici del quartiere, che utilizzano tale luogo per buttare qualsiasi rifiuto. Qui, nonostante la puntuale pulizia da parte degli operatori ecologici, la gente del luogo riesce a sporcare e a degradare il posto da un giorno all’altro senza alcun rispetto per nulla, dimostrando tutta la sua inciviltà.
Lasciamo il quartiere d’Oriente per dirigerci verso Modica Alta dove anche qui si trova un’area a verde tristemente abbandonata e in balia dei vandali. In tale area sono stati divelti persino i sedili e a parte il degrado, causato dall’abbandono indiscriminato di rifiuti e dalla mancanza di pulizia per opera del Comune, qui i pericoli sono a portata di mano con tombini scoperti e vetri di bottiglie dappertutto. Scendiamo nuovamente verso Modica Bassa e andiamo a perlustrare una delle aree più abbandonate della città, ovvero l’area Padre Basile o meglio l’ex Foro Boario di via Fontana. Tale luogo è provvisto di un campo di calcetto in erba sintetica, di locali pensati come spogliatoi, di un parco giochi per bambini e di un’ampia area utilizzabile per fare corsa e attività sportiva in genere.
Qui tutto è abbandonato e lasciato all’incuria di coloro che frequentano il posto e della gente che usufruisce del luogo anche per disfarsi dei propri rifiuti ingombranti: frigoriferi e carcasse di scooter, televisori, carcasse di computer, scarti di materiale edile e persino del pericoloso eternit. Innumerevoli sono i profilattici usati e gettati per terra con il pericolo per i bambini che frequentano il parco giochi anch’esso danneggiato e abbandonato. Concludiamo il nostro viaggio presso l’area a verde di San Giuseppe U’Timpuni, già danneggiata prima che fosse consegnata al Comune. Tale area è provvista, tra l’altro, di un anfiteatro che è già stato preso di mira dai vandali che hanno imbrattato, con scritte e disegni spray, sia la scalinata che i muri; inoltre sono stati asportati alcuni dei faretti che illuminano di notte il percorso, per non parlare di chi porta qui a passeggio il proprio cane, sporcando incivilmente con gli escrementi ogni superficie dell’area.
Carenza di fondi e personale. Buscema: “Affidare ai privati”
MODICA (RG) – Diversi sono gli interventi, sia di consiglieri comunali, sia di rappresentanti di associazioni, volti a denunciare lo stato di degrado e di abbandono delle aree a verde pubbliche in città. Secondo il consigliere comunale, Massimo Puccia, che è intervenuto sul danneggiamento dell’area di S. Giuseppe U’Timpuni, emerge forte la necessità di chiudere gli accessi al parco, di istituire un servizio di custodia e magari di installare un sistema di videosorveglianza per salvaguardare un patrimonio che la città da poche settimane si vanta di avere. In merito a tale problematica, il coordinatore locale di Fare Ambiente, Meno Rosa, ricorda che l’associazione è disponibile, qualora l’Amministrazione Comunale lo ritenesse opportuno, a prendere in carico manutenzione e custodia in convenzione per non permettere che l’area non sia data alla regolare e sicura fruizione dei bambini, delle famiglie e di tutti i cittadini.
Secondo il sindaco, Antonello Buscema, la gestione delle aree pubbliche è un grave problema da risolvere, ma per carenza di fondi e di personale addetto, l’Ente non può garantire la necessaria vigilanza e manutenzione per preservare tali aree dagli atti di vandalismo. Secondo il sindaco, una soluzione potrebbe essere quella di affidarle, come peraltro già avvenuto per alcune, attraverso precise convenzioni, ad attività private che fanno anche opera di prevenzione sulle cattive intenzioni. Al momento, pertanto, non resta che sperare nella civiltà della gente che frequenta tali luoghi e nell’iniziativa di qualche privato o associazione che potrebbe collaborare con il Comune per garantire i necessari servizi.