Fondi Ue polverizzati, mutui agevolati mai partiti: i sindacati tracciano le priorità da cui partire. Occorre eliminare gli sprechi, la dispersione delle risorse e rimodulare il bilancio
PALERMO – Regione, se ci sei, batti un colpo. Organizzazioni di categoria e sindacati richiamano l’attenzione del governo regionale rispetto alla crisi che stanno attraversando in particolar modo le piccole e medie imprese.
Una crisi che ha portato ad una diretta conseguenza che è quella del crollo dell’occupazione: provengono infatti proprio dalle migliaia di chiusure di aziende i 16 mila posti di lavoro persi nel 2009. Ecco perché adesso più di ieri è urgente un sostegno concreto dalle istituzioni ai vari livelli. Ovviamente primo bersaglio è la Regione che proprio in questi giorni sta portando avanti il piano di programmazione per arrivare a redigere il bilancio. Sino a questo momento sindacati ed organizzazioni di categoria non hanno realmente visto l’inversione di tendenza della Regione da sempre esternata dal Presidente Raffaele Lombardo. Le politiche di sostegno alle pmi non sono state mai incisive nel Por 2000-2006 anche per via di una “polverizzazione” delle varie misure di finanziamento.
La Cgil siciliana adesso punta i piedi e chiede un coinvolgimento diretto nelle politiche di governo siciliano nell’ottica della predisposizione del bilancio. Le priorità tracciate dalla Camera del lavoro si chiamano “mercato del lavoro” e “apparato produttivo”: “Per quanto ci riguarda – ha sottolineato la neo riconfermata segretaria generale della Cgil Sicilia, Mariella Maggio – il primo banco di prova del confronto col governo regionale sarà il bilancio della regione. Occorre eliminare gli sprechi, la dispersione di risorse e bisogna rimodulare il documento contabile in modo da liberare fondi da destinare allo sviluppo produttivo”.
Unioncamere Sicilia ha più specificatamente tracciato un primo importante obiettivo per sostenere le imprese: “Sarebbe opportuno – ha dichiarato il presidente Giuseppe Pace – che anche la Regione siciliana, come già ha fatto la Lombardia, individui al più presto quali sono le leggi che hanno consentito mutui agevolati, al fine di fare rientrare anche le imprese che hanno goduto di questi benefici nell’accordo stipulato tra Ministero dell’Economia, Abi e organizzazioni imprenditoriali”.
Il riferimento è all’accordo siglato lo scorso agosto e che prevede il differimento per 12 mesi del pagamento delle quote capitale dei mutui con il pagamento delle sole quote interessi, accordo esteso anche ai cosiddetti “mutui agevolati”, contratti cioè con precise agevolazioni normative, specifiche per singole regioni.
“È uno strumento importantissimo per ridare ossigeno alle imprese in questo grande momento di crisi – continua Pace – ma la Regione siciliana non ha ancora prodotto l’elenco preciso delle leggi cui estendere i benefici dell’accordo, con il risultato che le imprese rischiano di finire nella black list con conseguenze pesantissime per le loro finanze e per la sopravvivenza delle aziende stesse. Facciamo appello al buonsenso del presidente Lombardo ricordandogli che la Conferenza Stato Regioni invitava le Regioni a rispondere entro il 12 dicembre 2009”.