Mercato immobiliare, in calo i prestiti per chi compra casa - QdS

Mercato immobiliare, in calo i prestiti per chi compra casa

Mercato immobiliare, in calo i prestiti per chi compra casa

martedì 20 Aprile 2010

Si registra un andamento negativo nel secondo trimestre del 2009 per gli acquisti delle abitazioni. L’importo del mutuo medio in Sicilia è di 105 mila €, quello nazionale 117 mila €

PALERMO – Un vecchio detto dice “Chi paga debito, acquista credito”. Vale a dire, chi dimostra di essere in grado di rimborsare un prestito con puntualità e correttezza se ne vedrà facilmente dare un altro, in un successivo momento di necessità. Un proverbio popolare, nato nell’ambito dei rapporti di buon vicinato, in realtà è la fotografia del sistema creditizio di tutto il mondo. è molto più facile ottenere un prestito per chi lo ha già ottenuto una volta e rimborsato puntualmente, ed ha quindi quello che le banche chiamano “storico” personale; è più difficile vederselo riconoscere per chi non lo ha mai chiesto prima, soprattutto in mancanza di un lavoro stabile; è ancora più difficile per chi ha pagato in ritardo o ha saltato alcune rate di un finanziamento precedente e quindi risulta segnalato nelle centrali rischi interbancarie come “cattivo pagatore”. Presupposto indispensabile per accedere al credito (salvo formule speciali per studenti e casalinghe evidenziate nei box), è avere un documento di reddito, un modello cud o una busta paga, o il cedolino della pensione. Vale a dire ottiene un prestito chi, si presume, avrà i mezzi per rimborsarlo.
In Sicilia, si è avuta una diminuzione nel mercato dei prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazione. Nel secondo trimestre 2009, si è verificata una diminuzione (-19%) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, secondo l’ufficio studi gruppo Tecnocasa, anche se nel terzo trimestre, il trend, pur essendo sempre in discesa rispetto al terzo trimestre 2008 ( a livello nazionale -10%) non è stato altrettanto negativo. Nel secondo trimestre 2009 sono stati erogati 579 milioni di Euro (il 4,4% dei volumi in Italia). L’importo del mutuo medio in Sicilia è circa 105 mila euro, mentre quello medio nazionale è pari a 117 mila euro. Le banche sono un po’ diffidenti nei confronti dell’Isola. Quasi tutte le province presentano una variazione negativa in particolare Catania e Trapani (entrambe -21%), Siracusa (-22%) e Messina (-30%). L’ unica provincia con segno positivo è Agrigento (5%). Palermo, la prima tra le province siciliane, presenta nel secondo trimestre una variazione negativa del -19%, con un erogato pari a 165 milioni di euro (1,3% dei volumi erogati in Italia).
La difficoltà di accesso al credito attraverso i canali normali e istituzionali favorisce il proliferare dell’usura. Lo avevano detto il procuratore aggiunto di Agrigento, Ignazio Fonzo e il procuratore Renato Di Natale, a margine della conferenza stampa dell’operazione Easy money. Con costi e rischi inimmaginabili.  Per accedere a determinati tipi di prestiti (mutui, prestiti personali, prestiti vitalizi ipotecari), occorre non avere disguidi finanziari alle spalle, essere ottimi pagatori. Chi ha avuto dei ritardi nei pagamenti rischia di non potervi accedere.
Se però si tratta di un lavoratore dipendente di una Pa o di una società privata di certe dimensioni potrà al prestito tramite cessione di quinto dello stipendio o tramite delegazione di pagamento, che viene rimborsato con trattenuta diretta in busta paga: ma chi non ha questa stabilità lavorativa, o almeno un contratto di lavoro dipendente che duri quanto il piano di ammortamento del prestito non può accedere neanche a questi tipi di finanziamento.
 

PALERMO – Sono in via di estinzione nell’ultima generazione, ma abbastanza diffuse nella precedente. Insomma di casalinghe in Italia ce ne sono ancora tante. Un target tradizionalmente escluso dall’accesso al credito, salvo recenti soluzioni che sono state studiate per loro dal sistema bancario. Piccole curiosità che a qualcuno (più probabilmente qualcuna) potrebbero essere utili. I prestiti e le carte di credito  per le casalinghe sono limitati a importi ridotti, spesso minimi (1.000, 1.500 euro) e vengono concessi secondo parametri predefiniti. Nel caso in cui la casalinga disponga di un lavoro regolare al di fuori dell’ambiente domestico, anche part time, gli istituti  possono offrirle un finanziamento personale. Nell’ipotesi in cui invece non abbia alcuna altra occupazione, il prestito può esserle concesso solo in presenza di un garante (con la firma aggiunta del marito o di un familare). Occorre non aver avuto disguidi finanziari alle spalle (non essere cattivi pagatori, pignorati o protestati): requisiti richiesti sia per i prestiti che per le carte revolving, che spesso si possono ottenere anche senza garante.

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