L’Italia si conferma a due velocità nella differenziata di apparecchiature elettroniche. Si aspetta per fine maggio il decreto attuativo per “l’uno contro uno”
PALERMO – Un Italia a due velocità. Questo il risultato che emerge dal Rapporto annuale 2009 del Centro di coordinamento Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), l’organismo che si occupa di coordinare le strutture responsabili del trattamento dei rifiuti elettronici. Lo scorso anno nella Penisola sono stati raccolti in media 3,21 kg pro-capite di rifiuti elettrici ed elettronici per un totale di 193 milioni di kg (il triplo rispetto al 2008). A livello regionale però il rapporto evidenzia due diverse tendenze con cui l’Italia si muove: il Nord in testa e a distanza il Centro e il Sud.
Il primato assoluto va alla Lombardia con 38 milioni di kg di rifiuti elettronici, poi l’Emilia-Romagna (23 milioni di kg), terzo il Piemonte (21 milioni di kg). Al Centro si distinguono la Toscana (13,3 milioni di kg) e il Lazio (12,6 milioni di kg). Chiudono la classifica, la Basilicata con 754.754 kg raccolti, il Molise (492.607 kg) e ultima la Valle d’Aosta (442.099 kg). La Sicilia ha registrato una raccolta totale di 4.112.752 kg, migliorando notevolmente i risultati dell’anno precedente quando i sistemi collettivi raccolsero 629.000 kg.
Gli italiani serviti dal Raee sono l’86,3%: i centri di raccolta sono giunti a quota 3.044 (erano 2.785 nel 2008): a Nord sono 2.171 consentendo di raggiungere il 96,2% della popolazione, al Centro 386 con l’84,7% di popolazione servita, al Sud con 487 strutture si scende al 73,4% di popolazione servita. In Sicilia sono aumentati i centri di raccolta (da 28 a 47), ma il risultato peggiore riguarda la media pro-capite, ferma a soli 0,82 kg/ab, il più basso valore di tutto il Paese.
Per quanto riguarda la raccolta delle singole Province siciliane, la più virtuosa è Trapani, con 1.390.843 kg e una media pro capite (3,19kg/ab) in linea con il valore nazionale. Risultati negativi invece per Enna, che non raccoglie Raee, e Catania, con un deludente valore di 0,27 kg/ab.
Tutte le speranze di miglioramento riguardano il decreto attuativo che semplificherà le modalità di ritiro delle apparecchiature elettroniche, il cosidetto “uno contro uno”, ovvero il ritiro del vecchio da parte del negoziante al momento dell’acquisto. Giorgio Arienti, presidente del Centro di coordinamento Raee, ha affermato che con l’entrata in vigore del decreto “un altro passo in avanti potrà essere compiuto”.
“Al secondo anno di attività – ha rilevato Filippo Bernocchi, delegato Anci ai rifiuti e all’energia – i Comuni si presentano con risultati importanti, sia in termini di popolazione servita sia per quanto riguarda le percentuali di raccolta, che dallo scorso anno sono aumentate del 50%. I risultati che siamo riusciti a raggiungere in così poco tempo – sottolinea – non sono frutto del caso, ma la diretta conseguenza di un importante lavoro sinergico portato avanti dai Comuni e dall’Associazione nazionale dei comuni con i Consorzi aderenti al Centro di coordinamento Raee”. “In quest’ottica – ha concluso – è quindi importante l’emanazione del provvedimento di semplificazione per l’avvio del sistema di ritiro dei Raee “uno contro uno”, in maniera da coinvolgere anche il sistema della distribuzione”.
“I dati contenuti nel Rapporto dimostrano che le novità che saranno introdotte nel settore dei Raee potranno contare su un sistema in grado di far fronte con competenza ai maggiori quantitativi di rifiuti che perverranno dal settore della distribuzione e della commercializzazione degli elettrodomestici e delle altre Apparecchiature Elettriche ed elettroniche”. Così il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha commentato il Rapporto. “Per il futuro – si augura il ministro Prestigiacomo – occorre rafforzare lo spirito di collaborazione tra amministrazioni pubbliche, operatori privati e cittadini, si tratta dell’unico modo per raggiungere e superare i risultati prefissati in sede europea”.