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Messina – Il gran disastro nei Servizi sociali e il piano di rilancio da 20 mln €

Francesco Torre

Messina – Il gran disastro nei Servizi sociali e il piano di rilancio da 20 mln €

martedì 04 Maggio 2010

Bandi impropri, predisposti in violazione dei contratti. Chiesta la rimozione del dirigente. L’assessore Aliberti ai ferri corti con il sindaco. La resa dei conti si farà col bilancio

Messina – “Non voteremo il bilancio se non ci saranno risorse sufficienti per il buon andamento dei servizi e saluteremo la compagnia”.
Non poteva essere più chiaro di così Cateno De Luca, referente politico all’interno dell’MpA dell’assessore comunale ai Servizi sociali Pinella Aliberti, da tempo ai ferri corti con il sindaco Buzzanca. Tante le vicende che negli ultimi mesi hanno segnato in negativo il settore: innanzitutto la mancata proroga al Don Orione, una struttura virtuosa abbandonata a se stessa per indolenza del sindaco; la vertenza dei lavoratori della Cooperativa Futura, che da novembre 2009 non percepiscono lo stipendio; i bandi della durata di 5 mesi per l’affidamento di alcuni servizi essenziali alla comunità, l’ultima farsa. Ed è nel momento della predisposizione del nuovo bilancio che tutti i nodi verranno al pettine.
Intanto, la Aliberti, accompagnata da De Luca, minaccia nuovamente le dimissioni spontanee qualora il suo piano da 20 mln di euro non venisse accolto.
E chiede a gran voce la rimozione del dirigente Antonio Cama, ovvero il responsabile della predisposizione dei bandi di gara per i servizi sociali, ormai indifferibili dopo due anni di proroghe. Talmente indifferibili che…si è deciso di concedere un’altra proroga, di un mese, perché i bandi ancora non erano pronti. E la barzelletta non finisce qui. Perché tali bandi verranno sicuramente impugnati in quanto – scusateci la terminologia poco tecnica – “scritti con i piedi”.
In questo senso, la Cooperativa Futura ha già presentato un ricorso al Tar di Catania per chiedere la sospensiva del bando per “Assistenza e trasporto dei portatori di handicap nelle istituzioni scolastiche”.
“Il bando – si legge nel ricorso – non prevede alcuna somma per gli oneri di sicurezza”, inoltre “nella determinazione del costo del personale ha tenuto conto solo del costo delle “ore mediamente lavorate” previste dal contratto nazionale di categoria e non già del costo delle ‘ore teoriche’ previste dal relativo contratto”. Conseguenza? Che per espletare il servizio la cooperativa si troverebbe a violare il contratto nazionale. Davvero assurdo.
è evidente: il settore dei servizi sociali è interamente da rifondare. Ricominciare tutto da zero, abbattendo clientelismi e rimediando ad un ancora più vergognoso dilettantismo. Ma per fare questo bisognerebbe prima fare piazza pulita dell’attuale classe politica e dirigenziale di Palazzo Zanca.
 

 
Messina – Sembra una novella pirandelliana. La Aliberti dice di aver pagato la Cooperativa Futura, almeno fino a gennaio.
Da par suo, la Cooperativa dice di avanzare dal Comune 900 mila euro. Dove sta la verità? Difficile capirlo. Fatto sta che i lavoratori non percepiscono lo stipendio da novembre, e sono pronti a far partire i decreti ingiuntivi.
Altro fronte caldissimo è quello del Don Orione, al centro anche di un violento battibecco tra il sindaco Buzzanca e il dimissionario vice sindaco Ardizzone.
La Aliberti sostiene di aver avvisato della scadenza della convenzione già a gennaio, mentre l’amministratore della Faro ‘85, la cooperativa che gestisce i servizi all’interno della struttura salesiana, lamenta di non ricevere soldi da Palazzo Zanca già dal novembre 2009.
Il sindaco incassa e non replica. E un altro servizio rischia di essere negato alla cittadinanza.
L’ennesimo. (ft)
 

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