Sicilia più competitiva nel processo di sviluppo - QdS

Sicilia più competitiva nel processo di sviluppo

Sicilia più competitiva nel processo di sviluppo

mercoledì 20 Maggio 2009

Forum con Salvino Caputo, presidente commissione Attività produttive dell’Ars

Il disegno di legge sugli aiuti alle imprese non è passato dalla sua Commissione, Attività Produttive, e nemmeno da quella territorio e ambiente. Come mai?
“Si è creata la consuetudine pericolosa che rischia di superare le norme regolamentari, perché la Commissione Parlamentare al Bilancio si dovrebbe occupare soltanto di materie finanziarie e delle coperture economiche, invece la Conferenza dei capigruppo le ha affidato anche tutte le altre competenze e quindi la Commissione Bilancio rischia di diventare la sintesi di ragionamenti politici a danno delle commissioni di merito, viziando anche il procedimento legislativo. Ho sollevato in Aula la questione. Il presidente Cascio mi ha dato ragione perché ha disposto la trasmissione alla mia commissione e a quella Territorio e Ambiente delle parti di merito perché siano adeguatamente esaminate. Il disegno di legge così com’è non può andare in Aula, anche perché c’è un clima politico particolare, non solo elettorale (siamo a ridosso delle elezioni europee), ma anche di scontro. La Confindustria ha fortemente criticato il disegno di legge,  non lo condivide nel merito all’80% e lo ritiene inadeguato. Nel documento non viene prevista la regola del silenzio assenso per le imprese, creando così più ostacoli che procedure leggere. Bisogna togliere potere alla burocrazia, che oggi ha strumenti per condizionare le imprese. Se diamo norme chiare, facilmente intelligibili e di facile applicazione, faremo un favore a chi oggi vuole investire in Sicilia. Non dimentichiamo che almeno il 20 % delle imprese va via perché ostacolate dalle lungaggini burocratiche. Per questi motivi chiediamo il rinvio del disegno di legge sugli aiuti alle imprese perché deve essere accompagnato da serie audizioni: non si può fare una legge senza prima sentire il parere delle categorie interessate, potrebbe divenire una legge contro una determinata categoria. Come Presidente di commissione chiederò che vengano fatte audizioni con tutte le categorie interessate: artigiani, commercianti, imprenditori e agricoltori”.

Quali sono gli altri filoni su cui la Commissione Attività Produttive sta lavorando?
“L’agricoltura, con due disegni di legge che sono stati sollecitati dalla Coldiretti per quanto riguarda le innovazioni e i regimi di aiuti.  In un momento di grande difficoltà per il settore; si prevede innovazione tecnologica, agevolazione finanziaria, acquisto di prodotti tipici e misure a sostegno di iniziative per contrastare la concorrenza. Si tratta di un documento scritto a due mani con la Coldiretti e quindi è espressione proprio delle esigenze del mondo agricolo e su questo ci stiamo lavorando moltissimo; inoltre ci stiamo occupando di un disegno di legge sulla commercializzazione dei prodotti, ed anche di una serie di norme per modificare il sistema delle cooperative edilizie. In questo momento, in particolare a Palermo, si rischia di creare il “sacco” della città, perché dietro tutta una serie di progetti presentati vi sono esponenti vicini a cosa nostra. Si sta cercando di evitare che dietro ad una norma che serve a dare case a costo agevolato, possa esservi un vantaggio per elementi legati alla criminalità organizzata. Nel disegno di legge si prevedono infatti maglie più strette per le assegnazioni dei terreni per l’edilizia agevolata”.

Com’è il clima all’interno della Commissione Attività Produttive?
“Ottimo. C’è una forma di grande collaborazione. Abbiamo creato una sintesi dove lasciamo al di fuori l’appartenenza ai Gruppi, mantenendo ovviamente le connotazioni ideologiche, e si lavora su fatti concreti. Questa è una commissione che agisce sullo specifico, quindi fa più attenzione alle norme e alla realtà siciliana che agli aspetti politici. Infatti devo dire che diversi disegni di legge sono passati con il voto favorevole dei componenti dell’opposizione piuttosto che con quelli  della maggioranza, spesso assente. I deputati della sinistra sono molto più presenti”.

A che punto è la Sicilia con il piano energetico regionale e gli impianti di raffinazione?
“Abbiamo espresso come commissione una serie di perplessità e suggerimenti sul Per chè l’assessore ha fatto propri. Non si capisce se il documento andrà in Aula per il voto, senza passare dalle Commissioni, ma con la sola approvazione della Giunta. Sul problema delle infiltrazioni mafiose negli impianti a energia eolica stiamo attuando un protocollo d’intesa di legalità con la Commissione Antimafia e che invieremo a tutte le Asi e alla Prefettura, per obbligare coloro che ottengono autorizzazioni per  impianti eolici e fotovoltaici a garantire il rispetto di condizioni, (l’obbligo di indicare le ditte in subappalto, le società che forniscono servizi, gli operai che vengono selezionati, le eventuali richieste di pizzo). In questo settore gli interessi sono macroscopici (si parla di investimenti per 10/20 milioni di euro): vi sono soggetti che ottengono la concessione e dopo averla venduta, scompaiono, favorendo interessi poco trasparenti.
“L’obiettivo è quello di obbligare chi ottiene la concessione a fare l’impianto a mantenerla per almeno 10 anni senza poterla vendere, pena la revoca automatica della concessione. L’eolico invece in Sicilia è da considerarsi superato e tra l’altro non porta investimenti né ricadute sull’occupazione. Per quanto riguarda gli impianti di raffinazione, attualmente non è arrivato alcun documento su questo argomento, ma sicuramente nelle zone interessate (Gela, Priolo, Porto Empedocle) bisogna fare opere di riqualificazione, di risanamento ambientale e di eliminazione di una serie di impianti , come a Gela che creano inquinamento alla falda acquifera. Anche lo stabilimento della Fiat di Termini Imerese andrà chiuso perché non è più produttivo”.

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