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I 40 anni di Pablo Barrientos, il puffo poeta che incantava il “Massimino”

I 40 anni di Pablo Barrientos, il puffo poeta che incantava il “Massimino”
Pablo Barrientos

Compie oggi 40 anni Pablo Barrientos, indimenticabile fuoriclasse argentino del Catania dei tempi d’oro della Serie A

C’è stato un tempo, al “Massimino”, in cui ad un tratto tutto sembrava fermarsi, fossilizzando gli istanti di gioco in un’eternità incantata. 20 mila e più persone, dai grandi ai più piccini, trattenevano il fiato, spalancavano lo sguardo e iniziavano ad immaginare, sognando la magia. Ciò accadeva quando la palla, dopo aver rotolato lungo il prato verde, terminava la sua corsa sui piedi del numero 28 rossazzurro, un talento sudamericano, proveniente da Comodoro Rivadavia, un barrio dell’Argentina meridionale. Si chiamava Pablo Cèsar Barrientos, per tutti “El Pitu”, ovvero “Il Puffo”.

Un poeta in un campo da calcio

Barrientos, ragazzo schivo, di poche parole, molto riservato, era uno di quelli che amava il “futbòl” e faceva innamorare di esso chiunque lo guardasse. Gli bastava soltanto accarezzare la sfera col suo mancino per far scoccare la scintilla, esaltando la bellezza e innalzando questo sport ad arte pura e raffinata. “El Pitu”, un poeta sui campi di calcio: o, forse, un genio. Tocco delizioso, qualità astronomica, tecnica da pelle d’oca: non era velocissimo, ma con il pensiero riusciva ad arrivare prima degli altri, creando varchi liddove gli altri vedevano barriere insormontabili. Come i più grandi, sì. A Catania, chiunque si ricorda di lui. Dei suoi giochi di prestigio nello stretto, delle sue parabole, dei suoi gol e assist da cineteca con cui la domenica permetteva alla gente di sorridere e scacciare via pensieri e problemi di ogni giorno per un’oretta e mezza di totale spettacolo.

I 40 anni del “Pitu”

“O Calcio”, lo definiva l’ex amministratore delegato Pietro Lo Monaco. Ed aveva ragione: Barrientos è stato un esteta, una delle forme più alte di questo sport viste ai piedi di mamma Etna. Semplicemente, inolvidable. Pablo, oggi padre di famiglia, presidente del Club Jorge Newbery ed attivo anche nel campo della ristorazione, resta scolpito nel cuore e nella memoria del popolo dell’Elefante. Nel giorno del suo 40esimo compleanno, con un velo di malinconia pensando al tempo che passa, è bello crogiolarsi nei ricordi delle emozioni che furono e che non verranno mai dimenticate.

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