Domani riunione della Giunta regionale per decidere le sorti dei nove dirigenti generali esterni, quattro sono in bilico. Verifica dei curricula: Gaspare Lo Nigro ha “soltanto” un diploma di scuola media superiore
PALERMO – Domani, in apposita seduta, il Governo regionale affronterà la questione dei dirigenti generali esterni, che si trascina dall’inizio dell’anno.
Oggi sono 9 (senza contratto, ndr) su 28, più di quelli previsti dal disegno di legge che l’assessorato regionale alla Funzione pubblica sta ultimando. Proprio domani, informa una nota, “verrà apprezzato il ddl di settore che mira a definire in modo compiuto, per il futuro, il tetto di dirigenti esterni utilizzabili nell’ambito dell’Amministrazione regionale ed i criteri per la loro scelta”.
Dietro i dg esterni premono i predecessori esclusi dall’ultima tornata di nomine. Alcuni di essi – Antonietta Bullara, Giuseppe Li Bassi, Michele Lonzi e Giuseppe Morale -, hanno presentato al Tribunale amministrativo regionale di Sicilia un ricorso avverso alle nomine. Sui 9 pende anche un ricorso alla Corte Costituzionale e un’indagine della Corte dei Conti regionale.
In bilico coloro che hanno avuto o hanno incarichi politici, come Nicola Vernuccio (Attività produttive, ex commissario del Mpa a Palermo) e Mario Zappia (Attività sanitarie, ex sindaco di Bronte), oppure con curricula che non rispondono alle aspettative delle nuove norme in materia, come Rossana Interlandi (Energia ed ex assessore al Territorio e Ambiente nel Governo Cuffaro e già nello staff del presidente Lombardo) e Patrizia Monterosso (Formazione professionale). Da decidere, infine, la sorte di Romeo Palma (Ufficio legale), Maurizio Guizzardi (Sanità), Gian Maria Sparma (Pesca) e Salvatore Barbagallo (Agricoltura), gli altri dirigenti esterni.
Si è intanto liberato, non senza sorprese, il posto di direttore generale dell’Agenzia regionale per l’impiego. Gaspare Carlo Lo Nigro, detto Rino, si è messo in pensione ad appena 55 anni, avendo maturato gli anni di servizio per andare in stato di quiescenza.
Ma scoppia il caso. Risulta al Qds che ad accelerare la decisione di farsi da parte è la scoperta dell’assenza della laurea. Lo Nigro ha “soltanto” un diploma. Una notizia confermata all’interno della giunta regionale di Governo.
Sulla scorta delle recenti disposizioni della legge “Brunetta” sulla Pubblica amministrazione, la Regione ha verificato i curricula dei propri dirigenti. È venuto fuori che per alcuni lustri Lo Nigro ha retto le sorti dell’occupazione siciliana, sempre all’interno dell’assessorato al Lavoro, vedendo passare dinnanzi a sé svariati assessori e presidente della Regione, con un semplice diploma di scuola media superiore. Eppure, ai sensi del combinato disposto dell’art. 19 (richiamato espressamente dall’art. 9, comma 8 della legge regionale 10/2000) e dell’art. 28 del D.lgs. 165/2001, i dirigenti della Pubblica amministrazione devono essere in possesso del diploma di laurea.
Il Quotidiano di Sicilia ha cercato di contattare Lo Nigro per ottenere una replica, senza riuscirvi.