Incontro a Catania alla scuola Pestalozzi con la direttrice del sistema educativo della ong Assefa. Questa ong è presente in 161 scuole indiane con circa 40.000 studenti
CATANIA – Un incontro tra due culture, un momento per conoscere una realtà diversa da quuella che viviamo. Presso l’auditorium dell’I.C. Pestalozzi a Catania si è svolto un incontro sul tema dell’educazione non-violenta. Ospite d’onore Miss Vasantha, direttrice del sistema educativo e scolastico dell’organizzazione non governativa Assefa (Associazione Sarva Seva – Fattorie al servizio di tutti), che opera nelle zone rurali del Sud dell’India da più di 40 anni. ha illustrato alla platea le sue attività e i principi che guidano e alimentano il suo impegno.
Questa organizzazione è nata con l’obiettivo di coltivare le terre abbandonate nella regione del Tamil Nadu. Questa ong indiana, coerentemente con l’ideale gandhiano di condivisione e di partecipazione collettiva, ha messo in atto nel tempo un approccio integrato allo sviluppo inteso in senso economico, sociale ed etico, impegnandosi in particolare a favore della promozione sociale delle donne e dei bambini.
Considerando sviluppo un processo che passa da un sano rapporto con se stessi e con le proprie capacità, con l’ambiente e le sue risorse e con gli altri che vivono con noi, Assefa, coi suoi 900 operatori in ambito educativo, sostiene un sistema scolastico mirato alla promozione dell’individuo, alla valorizzazione delle sue capacità e dei suoi talenti dove l’ideale della non-violenza e della pace è materia di studio, modalità di intervento e clima relazionale.
Nelle 161 scuole presenti su 8 Stati della Confederazione Indiana, 40.000 studenti (di cui il 48% sono femmine) seguono un percorso formativo che a fianco dei programmi governativi, propone loro tutto ciò che può servire per rendersi completi e autonomi come persone. Tra queste le arti manuali, il canto, la danza, lo yoga, l’educazione vocazionale, principi di piccola economia e risparmio, l’igiene e la sanità, e, in particolare, la non-violenza. Quest’aspetto, secondo i principi di Gandhi, ricopre il ruolo di contenuto e di contenitore, concretizzandosi non solo in attività aventi come tema i valori della solidarietà, della pace e della giustizia ma consistendo principalmente in un clima educativo centrato sul rispetto, la tolleranza, l’amore.
Diversamente dalle scuole governative ai bambini è permesso di parlare la propria lingua, di praticare la propria religione e di seguire le proprie usanze culturali. In un atmosfera giocosa ed imparano a condividere, ad essere solidali. Imparano ed esercitano l’arte della comprensione in un clima di apertura verso l’altro e di rispetto verso la diversità. In questo contesto non solo gli insegnanti (costantemente aggiornati) ma tutti gli operatori coinvolti nella relazione coi bambini condividono e praticano gli stessi valori e attraverso comitati partecipano alle scelte e alle esigenze della scuola.
Per queste ragioni Assefa Ong è accreditata dall’Assemblea delle Nazioni Unite per il “Decennio internazionale per una cultura della pace e della non violenza per i bambini nel mondo” (2001-2010).
Tante parole si spendono nella nostra realtà sulla scuola, ma forse troppo poche per la scuola e per i bambini. La conoscenza di un sistema fedele ai suoi principi e coerente con esso, pur nel rispetto della diversità culturale e sociale che ne è all’origine, non può non rappresentare per tutti coloro che giornalmente o sporadicamente lavorano in ambito educativo, un’occasione di arricchimento e una possibilità di crescita, nell’augurata prospettiva di ri-portare sempre più i bambini e i ragazzi al centro del sistema educativo e di contribuire a creare attraverso la relazione educativa una scuola e una società integrata e sana.