Il progetto ha coinvolto dieci istituti superiori e quasi 6 mila studenti. I risultati sono però lusinghieri. Progetto finanziato dalla Fondazione per il Sud, con l’assessorato regionale alle Politiche sociali
PALERMO – 5.730 studenti, 10 istituti superiori interessati e altrettante équipe di esperti che hanno svolto attività di sostegno e consulenza a studenti, genitori ed operatori scolastici per 36 ore settimanali per nove mesi. Ed ancora, 1800 le segnalazioni arrivate agli operatori, 127 gli interventi nelle varie province siciliane e circa 100 contatti al numero verde 800913727, che resterà attivo fino al 31 maggio. Sedici invece le richieste più urgenti giunte dalle province di Ragusa e Trapani, che hanno visto vittime anche studenti immigrati.
Sono questi i numeri del progetto “Smonta il bullo”, presentati l’altro ieri nel corso di una conferenza stampa dall’assessore regionale per la Famiglia, Francesco Scoma, da Dino Barbarossa, presidente del consorzio Solco Catania. Presente pure Fabrizio Campisi, coordinatore del progetto.
Al progetto – finanziato dalla Fondazione per il Sud e gestito dalla rete di consorzi regionale “Sol.Co.” che ha visto, tra i partner principali, l’assessorato regionale per la Famiglia, le Politiche sociali e le Autonomie locali – interamente condotto sul campo, hanno partecipato gli istituti: Itis Fermi, Giarre; Liceo scientifico Majorana, Catania; Istituto Moncada, Lentini; Itc Foderà, Agrigento; Itis Volta, Palermo; Istituto Cascio, Enna; Iti Mottura, Caltanissetta; Itc Besta, Ragusa; Itc Cosentino, Marsala; Itis Majorana, Milazzo.
Gli interventi diretti sul territorio per fenomeni di bullismo sono stati complessivamente 270. Agrigento e Caltanissetta sono le città dove sono stati registrati più casi, rispettivamente 27 e 25. Seguono Lentini con 18, Giarre con 16. Dieci le richieste di aiuto a Palermo. Il centro che ne ha avute meno, invece, è Milazzo che ne conta soltanto 4.
Nella formazione sono stati coinvolti 800 studenti, 159 docenti ed oltre 50 genitori per un totale di 12 ore di formazione ciascuno.
“Rispetto agli obiettivi numerici che il progetto prevedeva – ha affermato l’assessore Scoma – gli utenti sono stati di gran lunga maggiori. Un esempio per tutti, i 270 studenti previsti nell’attività di sostegno e consulenza e i 1.703 quelli realmente coinvolti. Pere questa ragione è mia intenzione estendere l’attività ad un territorio più vasto e ad un numero maggiore di scuole. Quindi il progetto proposto da Solco e dalla Fondazione per il Sud andrà rimodulato per aumentare gli interventi”.
E il progetto “Smonta il bullo” è sbarcato anche su Facebook. Il 12 marzo 2009, in via sperimentale, è stato creato l’account con il nome di ‘smontailbullosicilia’. Ad oggi il numero di contatti e iscritti al gruppo “smontailbullosicilia” conta 159 amici e 132 iscritti (in prevalenza giovani della fascia d’età che va dai 18/30 anni) e operatori del settore (psicologi, pedagogisti, docenti). I contatti sono stati numerosi, a carattere informativo e di libera discussione.
“Il progetto ha permesso di conoscere un fenomeno che sempre di più si identifica come malessere sociale e che va debellato – ha proseguito Francesco Scoma. Ho già manifestato la mia disponibilità e quella del Governo a proseguire le attività, infatti si tratta di un’iniziativa che sposiamo completamente soprattutto ora che il fenomeno si pone all’attenzione della cronaca, diventando uno dei maggiori fenomeni di emergenza sociale”.