Quali sono state le principali novità che hanno caratterizzato l’attività del vostro ufficio nel corso dell’ultimo anno?
“Gli uffici provinciali per l’impiego attivi sull’intero territorio siciliano stanno attraversando un periodo di profondo cambiamento. Le principali novità riguardano l’aspetto gestionale e l’organizzazione del lavoro: nell’ambito dell’attività dell’assessorato regionale al lavoro, di cui il nostro ufficio fa parte, si lavora sulla base di obbiettivi molti più definiti, circoscritti e misurabili che in passato”.
Quali erano i principali obiettivi per il 2008?
“Nel 2008 avevamo due obiettivi principali. Per quanto riguarda la nostra direzione provinciale, il principale obiettivo era garantire un colloquio di orientamento a tutti i soggetti disabili che chiedevano l’iscrizione nei nostri elenchi, garantire ad almeno il 5% di queste persone un avviamento o una misura di politica attiva del lavoro e garantire ad almeno il 10% degli iscritti l’avviamento a un’attività di riqualificazione o di aggiornamento professionale. Per quanto riguarda invece i centri per l’impiego, l’obiettivo principale era garantire un colloquio di orientamento a tutti coloro che presentavano agli stessi centri una dichiarazione di disponibilità immediata al lavoro. Anche in questo caso, si era fissato l’obiettivo di garantire al 5% degli iscritti il coinvolgimento in misure di politica attiva del lavoro e al 10% degli iscritti il coinvolgimento in misure di formazione professionale”.
Per quanto riguarda l’inserimento lavorativo dei disabili, che risultati sono stati raggiunti?
“Se teniamo conto dei dati complessivi del 2008 forniti dal nucleo di valutazione dell’Assessorato regionale, i risultati raggiunti dal nostro ufficio sono più che soddisfacenti e coerenti agli obbiettivi fissati. Per quanto riguarda i disabili, abbiamo iscritto negli elenchi 1.221 persone e abbiamo garantito l’avviamento a un corso di formazione professionale a 291 di queste (circa il 10% del totale, più del doppio rispetto al previsto): si tratta di un ottimo risultato se teniamo conto del fatto che il numero minimo previsto era di 122 soggetti. Per quanto riguarda invece l’avviamento a misure di politiche attive del lavoro, abbiamo coinvolto 113 persone (61 era il numero minimo previsto). Tali dati superano di gran lunga la media nazionale”.
Quali sono stati i risultati raggiunti per quanto riguarda invece gli iscritti ai centri per l’impiego?
“Anche per quanto riguarda il secondo obiettivo, quello che coinvolge i centri per l’impiego, i risultati raggiunti hanno ampiamente superato gli obbiettivi prefissati. Nei 13 centri per l’impiego dislocati sul territorio, nel 2008, abbiamo avuto un afflusso complessivo di 65.458 persone in cerca di occupazione, le quali si sono rivolte a noi nonostante non sia più obbligatorio per legge. Il dato è altamente significativo se teniamo conto che, nella provincia di Catania, la popolazione attiva è costituita da circa 360 mila persone”.
In che modo gestite le domande e le offerte di lavoro?
“Attualmente utilizziamo delle banche dati e attendiamo che diventi pienamente operativo il cosiddetto Sistema Informativo Lavoro in grado di gestire efficacemente i curricula delle persone in cerca di occupazione e le offerte di lavoro da parte delle aziende. Questo sistema, in Sicilia, è stato implementato solo da pochi mesi, dunque è ancora in fase di rodaggio.
La gestione del sistema, a partire dal primo giugno, passerà dal Ministero del lavoro alla Regione Sicilia. Ciò comporterà un adeguamento di tale sistema, calibrato sulle esigenze delle regioni a statuto ordinario, alle caratteristiche organizzative e amministrative della nostra regione che è a statuto speciale. Allo stesso tempo, stiamo implementando l’utilizzo di Eures, una rete europea di incontro tra le offerte e le domande di lavoro attiva in tutti gli stati della Comunità europea”.
Quante sono le unità di personale? Sono sufficienti e adeguatamente preparate?
“Lavorano presso il nostro ufficio circa 400 soggetti, tutti dipendenti dall’Assessorato regionale. Circa due terzi dei dipendenti hanno un contratto a tempo determinato. Le competenze sono diverse: chi si occupa di accoglienza e orientamento, chi monitora domande e offerte di lavoro, chi cura l’integrazione dei soggetti svantaggiati, ecc. Il numero di lavoratori è più che sufficiente per garantire il corretto funzionamento dell’ufficio”.
Quali sono le iniziative per favorire l’inserimento lavorativo degli immigrati?
“Il nostro ufficio è parte integrante dello sportello per l’immigrazione istituito presso la prefettura. Nel 2008 abbiamo rilasciato 388 nulla osta per il lavoro ad altrettanti immigrati. Per favorire l’integrazione il Ministero dell’Interno ha approvato un progetto presentato, lo scorso anno, dal nostro ufficio in collaborazione con la Provincia, l’Università, la Camera di commercio, l’Asl e il Comune di Catania. Il progetto prevede l’avviamento di 100 immigrati a tirocini formativi presso imprese private e presidi ospedalieri. Buona parte degli immigrati che vengono in Italia svolgono l’attività di collaboratori familiari: vengono dunque formati presso gli ospedali per acquisire competenze nell’ambito dell’igiene, della sicurezza, del primo soccorso, etc. Attraverso questi tirocini gli immigrati acquisiscono un bagaglio culturale da spendere sul mercato del lavoro e, allo stesso tempo, se ne favorisce l’emersione dal lavoro nero”